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TURIN, ITALY - AUGUST 21: Sasa Lukic (L) of Torino FC clashes with Matteo Pessina of Atalanta BC during the Serie A match between Torino FC and Atalanta BC at Stadio Olimpico di Torino on August 21, 2021 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Principi di gioco simili per Atalanta e Torino: aggressione alta, recupero palla rigorosamente in avanti, maniacale attenzione alle seconde palle e poi grande densità nella metà campo avversaria sia in fase di possesso sia in quella di non possesso. Tutti questi aspetti comuni derivano da un fatto: Ivan Juric ha studiato da Gian Piero Gasperini ed è, almeno calcisticamente, discepolo del suo più esperto collega. Entrambe le formazioni, inoltre, giocano con la difesa a tre, il centrocampo a quattro e tre uomini offensivi. In tal senso il croato è più integralista dell’atalantino, considerato che non rinuncia mai ai due trequartisti dietro all’unica punta. Più intercambiabili sono invece gli uomini offensivi nerazzurri (incide anche la maggior profondità della rosa bergamasca, munita di giocatori dalle caratteristiche tecniche e tattiche molto differenti).
MENTALITÀ - Il Torino ha dimostrato al “Maradona” di Napoli o al “Meazza” di Milano contro Milan e Inter di giocare sempre allo stesso modo e non si è quasi mai snaturato. C’è da scommettere che non lo farà nemmeno a Bergamo giovedì 6 gennaio. I granata proveranno a adottare la loro ormai consolidata strategia, non rinunciando al gioco. In effetti, l’ariosità delle manovre non è quasi mai mancata nell’arco del girone d’andata, mentre è mancata molto spesso la lucidità in fase realizzativa (con 4 reti segnate in trasferta il Torino ha il peggior attacco della Serie A lontano da casa). Di fronte, però, avrà una squadra che sta rendendo di più in trasferta che tra le mura amiche, dove è già capitolata tre volte in questo campionato, subendo 15 reti (solo sei squadre hanno incassato più gol in casa).
PRODUTTIVITÀ - L’Atalanta non è imperforabile, ma sa anche essere molto incisiva in fase offensiva. Senza Robin Gosens la Dea ha faticato un po’ di più sulle corsie esterne, tanto che rispetto al passato sono stati effettuati meno cross e sono soprattutto arrivati meno gol di testa (appena uno). Gli scambi corti e rapidi, però, sanno fare la differenza nella squadra di Gasperini, capace di calciare con assoluta facilità (299 tiri contro i 246 del Torino) e di segnare con grande regolarità (quarto attacco del torneo con due gol in media a gara). Sarà dunque una gara alquanto complessa per gli uomini di Juric, i quali hanno comunque dimostrato di saper complicare la vita alle big del campionato. A Bergamo, però, oltre alla prestazione il Torino spera di trovare gol e punti: gli applausi per l’ottima prestazione ai granata non bastano più.
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