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Sta finendo il 2006, anno di grazia del Toro, con una promozione, la Juve incredibilmente in B e, dopo un avvio stentato, una classifica che fa sperare.
In attesa di conoscere i partenti e i nuovi arrivi, si può fare un breve...
Sta finendo il 2006, anno di grazia del Toro, con una promozione, la Juve incredibilmente in B e, dopo un avvio stentato, una classifica che fa sperare. In attesa di conoscere i partenti e i nuovi arrivi, si può fare un breve riepilogo del comportamento della squadra ad una partita dal termine del girone di andata, prossimo avversario l’Inter delle 11 vittorie consecutive. Cairo non nasconde la voglia di andare subito in Europa, per cui sarà tentato a piazzare almeno un colpo decisivo, che potrebbe riguardare l’attacco, si parla di Di Vaio o Maccarone, possibili, che hanno tanta voglia di rivalutarsi in Italia. Quagliarella sarebbe un bel nome su cui puntare, già prodigioso nelle giovanili granata, forse valeva tentarlo già da luglio, al momento è ambito da troppe squadre e la Sampdoria se lo farà scappare solo a fronte di un bel gruzzolo. E’ possibile invece che Cairo opti per un prestito o uno scambio. Stellone ha cominciato bene, ma poi non è stato più risolutivo come agli inizi, Muzzi non può dare garanzie di continuità, Oguro resta un oggetto misterioso così Abbruscato che, causa le ultime insufficienti prestazioni, si è anche un po’ svalutato. C’è sempre Montella sul mercato, ma è più o meno nelle stesse condizioni precarie di Muzzi.
"Il centrocampo è stato considerato, alle origini, il reparto di maggior qualità, ma al momento l’unico ad aver fatto la differenza è stato Rosina, che comunque va considerato come attaccante. Ha in parte deluso Barone, da lui ci si aspettava qualcosa in più, ma ha mostrato termini di crescita e sarà determinante nel girone di ritorno. Pare che la Fiorentina l'abbia richiesto (su espressa richiesta di Prandelli, ma per giugno), in cambio cederebbe Reginaldo. Ardito e De Ascentis hanno fatto il loro dovere, il pisano prima è stato relegato in panchina, poi reintegrato tra i titolari a furor di popolo, al di là degli acciacchi quando è in campo fa la differenza. De Ascentis è rimasto grezzo, ma produce molto gioco e spezza le azioni avversarie con esperienza. Fanno la spola tra il centrocampo e la difesa Comotto e Balestri, due cardini della squadra, Gianluca è uno dei titolari inamovibili, mentre Balestri ha dovuto sudare, ma alla fine ha prevalso su Pippo Pancaro, anch’egli una delusione e in predicato di andarsene.
"E’ salita in cattedra la difesa, orchestrata da un ottimo Abbiati, che ha iniziato maluccio, ma poi è rinato e ora si gioca la pole position del giocatore più osannato dai tifosi insieme all’idolo Rosina. La linea a tre ha dato i suoi frutti, con Cioffi che sta dirigendo alla grande il suo reparto ed è riuscito a segnare anche un gol pregevole di testa a Livorno. Bene Franceschini, uno dei nuovi arrivi che meglio si è integrato, Di Loreto ha avuto qualche problema iniziale, ma si è ripreso, mentre Brevi quando è stato chiamato in causa si è sempre fatto trovare pronto e concentrato, al di là dei suoi 39 anni e la poca esperienza in A.
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