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Baccalà alla vicentina!

Redazione Toro News
Gli stoccafissi granata si preparano per il presepe natalizio e in fase difensiva sembrano belle statuine al confronto dei veloci e intraprendenti vicentini, sospinti dal buon Alessandro Sgrigna.Avessimo avuto noi un giocatore così...

Gli stoccafissi granata si preparano per il presepe natalizio e in fase difensiva sembrano belle statuine al confronto dei veloci e intraprendenti vicentini, sospinti dal buon Alessandro Sgrigna.Avessimo avuto noi un giocatore così l’avremmo fatto Santo Subito, dal momento che ne abbiamo incensati di molto peggio in questi ultimi anni a cominciare da chi portava il suo stesso nome e indossava il suo stesso numero.La situazione incomincia anche numericamente a farsi preoccupante, occorre un anno 2010 con una media di almeno due punti a partita per essere sicuri di disputare i playoff.La squadra di Cairo però gioca come se fosse già promossa, tocchettini di qua e di là, scarsa attenzione in difesa, centrocampo ripetutamente infilato sia per linee esterne che per linee interne, praticamente nessun tiro in porta nonostante un buon numero di azioni create ma puntualmente scialacquate all’altezza dell’ultimo passaggio o del tiro in porta..Come già detto non vorremmo essere nei panni di Beretta, le sue espressioni oggi in panchina rimbalzavano tra lo stupito (negativamente) e l’incredulo per i banali e stupidi errori che i giocatori di Cairo sfornavano a ripetizione sul terreno di gioco.Tant’è che anche lo stesso Beretta è andato in confusione allorchè nell’inserire Vantaggiato ha tolto Bianchi e non Di Michele, errore poi pagato caro con l’ennesima palla persa dal capitano che si è tramutata nel gol avversario. La maledizione della fascia di capitano al braccio del numero 10 sta colpendo anche lui che diviene sempre uguale al suo predecessore, si intestardisce in azioni individuali rallentando l’azione col rischio di perder palla con la squadra sbilanciata e di subire gol come già successo prima di ieri.Com’è lontano il Di Michele delle prime giornate che giocava spesso e volentieri di prima intenzione…com’è lontano il Rosina del primo anno di serie B…speriamo che almeno stavolta Cairo non faccia l’errore di tenere per qualche stagione di troppo il suo numero 10.Torniamo a Beretta che è stato onesto quando ha detto che ha visto buone cose, io penso che si riferisse alla fase di possesso palla che a mio parere è stata più incisiva e meno statica rispetto alle precedenti esibizioni, ed è giusto che un allenatore positivo riparta da queste cose da quel poco che è funzionato per far si che i miglioramenti continuino, speriamo che abbia le idee chiare sia su come migliorare la squadra di Cairo dal punto di vista del gioco sia su come migliorarla come rosa col mercato di gennaio.A questo punto lo dico come tifoso, ma penso di parlare a nome di tutti i tifosi, mi auguro che il mercato privi la squadra di Cairo di quei giocatori che non sono degni di vestire la maglia granata e la rinforzi con giocatori che prima di tutto siano uomini corretti e leali che abbiano voglia di correre e lottare facendo si che noi tifosi li si possa di nuovo chiamare Torino e non squadra di Cairo.Questa mattina fuori fa freddo la temperatura più o meno si avvicina alla distanza che la squadra di Cairo ha dalla vetta e alla temperature che c’è in Norvegia quando i merluzzi appena pescati vengono fatti essiccare per diventare stoccafissi che una volta rivenduti in Italia e immersi in acqua diventeranno baccalà, specialità della cucina vicentina, dove ieri sera ne hanno mangiati ben tredici (Sereni è riuscito come altre volte nell’impresa di essere l’unico a salvarsi)Io nella letterina a Babbo Natale ho chiesto che faccia ritornare il Torino…..mi ha risposto che se gli avessi chiesto di eliminare il problema della fame nel mondo avrebbe avuto più possibilità di esaudire il mio desiderio e che per un po’ di tempo dovrò ancora far correre la mia fantasia e riconoscere  nella squadra di Cairo il mio Torino, in fin dei conti in questi cinque anni per una ventina di partite lo ha fatto. Però, caro Babbo Natale, a casa mia venti partite su quasi duecento, coppa Italia compresa, sono poche perché riesca a chiamare Torino la squadra del presidente Urbano Cairo, perciò Babbo Natale vedi di darti una mossa perché io e i miei fratelli di tifo ci stiamo stufando e non poco!Buon Natale e buone feste a tutti i lettori, sperando che la squadra di Cairo non ci rovini più di tanto quanto di buono riusciremo ad ottenere negli altri campi più importanti nella vita di tutti i giorni.