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Baroni frena Juric: Zapata è stanco, ma Sanabria resta in panchina per 90′

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Per la prima volta in carriera Baroni non perde contro Juric. Il Torino ancora a secco di vittorie nel match prima del derby della Mole
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Antonio Sanabria sempre in panchina, Duvan Zapata sempre in campo nonostante un'evidente stanchezza: è questo uno dei grandi temi dei novanta minuti del match pareggiato 0 a 0 dal Torino in casa contro l'Hellas Verona. Come nelle precedenti due stagioni, i granata non sono riusciti a vincere la gara che anticipa il derby della Mole. Per la prima volta in carriera Marco Baroni, tecnico del Verona, ha strappato un punto a Ivan Juric. Era il quinto scontro tra i due e nei primi quattro casi Baroni aveva perso. La scelta di Juric di tenere in panchina per l'intero arco della partita il capocannoniere della scorsa stagione granata fa discutere, a maggior ragione se si considerano le parole spese dall'allenatore di Spalato in conferenza stampa. "Faccio scelte in base agli allenamenti" ha dichiarato Juric (LEGGI QUI). Un'affermazione forte che lascia presupporre allenamenti sottotono di Sanabria nei giorni successivi la trasferta di Roma contro la Lazio. In quella partita Sanabria aveva giocato dal 1' al fianco di Zapata e le indicazioni tratte da Juric erano state discrete, come sostenuto dallo stesso allenatore. La soluzione non è stata presa in considerazione per l'ultimo spezzone di gara con l'Hellas Verona e, stando a quanto dichiarato da Juric, appariva impossibile vedere Sanabria in campo perché la decisione di tenerlo in panchina per scarso rendimento in allenamento era già stata presa a tavolino. Insomma, la gestione di Sanabria continua a far discutere sotto la Mole.

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Le difficoltà di manovra: un fatto ormai assodato per il Torino

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E dire che qualche soluzione alternativa in avanti il Torino poteva e doveva trovarla ieri, lunedì 2 ottobre. Quanto fatto vedere in fase di manovra e di costruzione è stato scadente, lo stesso dicasi in fase conclusiva. L'Hellas Verona ha fatto una buonissima densità nella propria metà campo e ha chiuso i pertugi al Torino. Alla fine, il possesso palla granata è risultato a lunghi tratti sterile. Alcune occasioni sono state prodotte ma non sono mai nate da azioni corali e briose. Un Sanabria non avrebbe certamente stonato in un simile contesto, anche perché le sue caratteristiche potevano quanto meno dare un'opportunità differente al Torino in fase offensiva. Juric ha lamentato le condizioni del campo che hanno ostacolato la manovra del suo Torino, rendendola meno fluida. Quella del campo può essere indubbiamente una giustificazione, ma non può rappresentare l'unica. I problemi di manovra dei granata sono più profondi e sono stati evidenti in tutte le gare fin qui disputate, compresa quella vinta 3 a 0 a Salerno, dove la parola chiave è stata concretezza.

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Linetty per un deludente Ilic: cambio di contenimento a inizio ripresa

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In un simile contesto sembra di difficile lettura l'entrata di un centrocampista di contenimento come Linetty al posto di Ilic al 54' quando la partita era ancora ampiamente bloccata. Una bocciatura per il serbo, visto il suo apporto in quasi un'ora di gioco, al di sotto delle sue possibilità. Nello stesso tempo anche gli ingressi di Bellanova e di Karamoh sono apparsi un po' tardivi, non tanto per l'apporto di chi era in campo (Soppy ha sicuramente disputato una buona partita, per essere la sua prima dal 1') quanto per provare qualcosa di alternativo. Il Torino, e le scelte di Juric lo confermano, non ha fatto abbastanza per vincere concretamente la gara. Le opportunità nel finale sono arrivate ma sono state frutto più della casualità che dell'0rganizzazione. In questo quadro negativo bisogna aggiungere che le moltissime defezioni in difesa sono state ben assorbite dal Torino, segno che cambiano gli interpreti ma i granata restano piuttosto solidi. Gli assiomi difensivi e in fase di non possesso sono ormai assodati (anche Tameze in difesa si è ben comportato dopo l'uscita di Sazonov e lo stesso dicasi per Schuurs da centrale del terzetto), quelli offensivi e in fase di possesso molto meno.

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