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Barreto chiama il Toro

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
di Gino Strippoli - Uno dei nomi più chiacchierati, da due anni a questa parte, nel mercato estivo e invernale del Toro è senza ombra di dubbio quella  di Paulo Vitor Barreto. Un nome “consumatissimo” tra i tifosi...

di Gino Strippoli - Uno dei nomi più chiacchierati, da due anni a questa parte, nel mercato estivo e invernale del Toro è senza ombra di dubbio quella  di Paulo Vitor Barreto. Un nome “consumatissimo” tra i tifosi granata e tra gli addetti ai lavori. Giocatore che fino a due anni or sono era considerato nell’eccellenza del calcio italiano, tant’è che dopo le brillanti stagioni baresi la casa madre Udinese lo aveva riportato in Friuli per  farne il naturale sostituto di Sanchez emigrato in quel di Barcellona. Poi il brutto infortunio lo ha messo fuori uso per tutta la scorsa stagione (per lui solo 8 apparizioni) e con l’esplosione di Muriel la compagine di Guidolin ha forse trovato un altro erede di Sanchez, liberando di fatto il “nostro” brasiliano dal progetto friulano.

Barreto però non è del tutto libero di accasarsi come vorrebbbe perchè, come Ferronetti, anche l'ex attaccante del Bari non ha raggiunto l'accordo per il prolungamento contrattuale, motivo per il quale la società - di fronte al suo rifiuto - l'ha “parcheggiato” come infortunato di lunga degenza. In realtà Paulo Vitor Barreto sta benissimo e lo ha dichiarato ieri attraverso la sua pagina di Facebook, con il tecnico stesso Guidolin che, dopo l'amichevole di ieri, ha confermato il suo buono stato di forma, adducendo il mancato utilizzo del brasiliano ad una precazione consigliatagli da medici e fisioterapisti essendo il giocatore alla sua prima preparazione, dopo l’infortunio, con allenamenti doppi. Il tecnico friulano ha anche detto che nelle prossime partite amichevoli deve iniziare a dare minutaggio ad un certo numero di giocatori, come a sottolineare che difficilmente Barreto avrà spazio.

Adesso Barreto chiama il Toro a gran voce e il Toro che fa? Si sa che il giocatore è capofila tra gli attraccanti del listone di acquisti redatto da Ventura due mesi or sono. Vero è che l’Udinese ha chiesto 3 milioni per la metà del giocatore, considerati troppi da Cairo, ma è altrettanto vero che Barreto assicurerebbe tanta qualità e forse a ben vedere sarebbero soldi ben spesi, anche se tanti. Adesso il Toro si deve svegliare se vuole dare a Ventura il parco giocatori adatto alla serie A. Ad oggi Barreto è una priorità: su 215 presenze nel campionato italiano il brasiliano ha fatto gonfiare la rete ben 80 volte. In più assicurerebbe quell’imprevedibilità in attacco che oggi al Toro manca. Un attaccante che ben si integrerebbe nel gioco veloce che vorrebbe Ventura, in coppia con Sansone. Da sottolineare che i due non sono giocatori-fotocopia ma potrebbero coesistere tranquillamente. Adesso è il momento di rompere gli indugi  e “comprare”, non si può più aspettare.

Il tempo per pensare è finito e Cairo e Petrachi devono iniziare a fare il mercato vero, quello che  può portare si quattro giocatori al Torino ma di qualità superiore a quelli attualmente in rosa. Altrimenti meglio puntare sul ragazzo Diop che in queste prime amichevoli ha fatto intravedere, nel suo modo di muoversi e mettersi al servizio della squadra, di essere pronto a far parte della rosa di prima squadra. Diop ha fame di calcio ed oltretutto sa puntare la porta senza paura. Chiaro che non può essere lui il titolare di questo Toro ma si dovrebbe cercare di farlo crescere con i grandi durante la stagione e dargli anche il giusto spazio nelle gare. La mia è solo una desamina dettata anche da ciò che si è visto nel triangolare col Siena. A parte la giusta scusante di giocatori imballati dalla preparazione il Torino oggi presenta forti lacune a livello qualitativo nonché tecnico a centrocampo. E sappiamo bene quanto sia importante avere un centrocampo che sappia far girare bene la palla e sappia dare il là alle azioni di attacco, oltre che ad arginare. I nomi che girano intorno li conosciamo tutti.

Questa settimana diventa cruciale per la costruzione del Toro: il ritorno di fiamma per Pazienza, la trattativa su Tissone e Palombo, il troppo attendismo su Halfreddson e su Barreto, il punto interrogativo sul terzino sinistro (a meno di proposte indecenti da parte del Torino sia Marchese sia Pasquale, due giocatori di qualità, non si muoveranno dalle rispettive società), il famoso esterno alto (Cerci è svanito e Ljajic?).

Se poi arrivassero, come ha dichiarato Cairo quei quattro giocatori che noi ‘media’ non abbiamo mai trattato nei nostri articoli, bene, allora ci inchineremo alle vincenti strategie granata! Ce lo auguriamo tutti.