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- Redazione TORONEWS
Brian Bayeye ha rilasciato in esclusiva un'intervista ad "Afrikfoot", all'interno della quale il giocatore fa il punto riguardo la propria situazione a Torino. "Questa stagione è un po' complicata. Ho firmato per il Torino nel 2022." Ha esordito il giocatore, che ha poi riassunto il proprio percorso. "Sono tornato al Toro la scorsa estate. Ho fatto tutta la preparazione estiva ed è andata abbastanza bene. E, una o due settimane prima della fine del calciomercato, il direttore sportivo venne a trovarmi e mi disse che il club aveva l'opportunità di ingaggiare un giocatore nel mio ruolo e che dovevo andare in prestito. Gli ho detto che se avesse trovato un buon progetto per me, avrei accettato di andarmene".
Bayeye si è focalizzato sulla sua esclusione dalla rosa, svelando alcuni retroscena: "Vagnati tornò a trovarmi e mi disse che avevano due club per me e che dovevo assolutamente scegliere tra queste due squadre, una in Romania e l'altra in Grecia. Non accettai, non avevo particolarmente voglia di andare in uno di questi club e mi sentivo come se fossi costretto a farlo". Il difensore racconta che tale rifiuto gli è costato l'esclusione dal progetto: "Da quel giorno mi misero in disparte. Non mi alleno più con il gruppo. Mi alleno da solo. Non vengo più convocato per le partite. Mi hanno forzato a giocare in uno di questi due club, non so perché. Ma prima di essere un calciatore, sono un uomo. Non mi è piaciuto quello che ha fatto il direttore. E da allora sono stato paziente. Mi sto ancora allenando a bordo campo in attesa di poter partire". Il giocatore ha spiegato che per lui non si tratta di una situazione facile da vivere: "Sono sempre stato abituato a giocare e ad allenarmi in gruppo ma... È difficile, inoltre non sono in Francia, sono all'estero, sono completamente solo... Mentalmente , non è facile, ma questo è il calcio. Questa situazione capita a molti altri giocatori. Non sono il primo, non sarò l'ultimo..."
Bayeye ha poi parlato del proprio rapporto con Paolo Vanoli: "Ho parlato con l'allenatore il giorno in cui il direttore gli ha detto che non avrebbe più dovuto portarmi con il gruppo. Mi ha detto che era una scelta della dirigenza, che non c'era niente di personale, che gli piacevo come persona e come giocatore, ma che la dirigenza gli aveva detto di mettermi da parte." Sul rapporto con i compagni il giocatore ha spiegato che in diversi gli sono vicini: "Mi sostengono, sanno che è una decisione ingiusta. Dopo, nello spogliatoio, siamo tutti amici, ma il calcio è anche una cosa molto personale, ognuno si occupa della propria carriera". Infine il giocatore ha parlato del proprio futuro, rivelando che i suoi agenti stanno trattando con diversi club francesi: "So che i miei agenti parlano con diversi club in Francia. Ci sono progressi con diversi club. Per quanto mi riguarda, un ritorno in Francia non mi disturberebbe. Non ho mai giocato a livello professionistico in Francia, quindi per me sarebbe una novità. Perché no? Dipende tutto dal club, dal progetto. Ciò di cui ho bisogno è di giocare di nuovo. Che sia in Francia, in Portogallo o altrove, ciò che voglio è giocare".
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