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Bel Toro, ma è terza sconfitta consecutiva

Redazione Toro News
di Edoardo Blandino

Dopo otto risultati utili consecutivi ed annessi proclami di aver ritrovato un bel gioco e un buon momento di forma ecco che giungono tre sconfitte di fila che si portano si appresso due punti interrogativi assolutamente irrisolti: perché quando la squadra crede di aver trovato il bandolo della matassa inciampa subito dopo? E perché i granata disputano delle brutte partite contro gli avversari sulla carta più “abbordabili”, mentre gioca belle gare quando l’avversario, teoricamente, è superiore? Se andiamo a vedere le partite più “facili” contro Parma e Cagliari, la squadra non ha impressionato: contro i gialloblu almeno nella ripresa c’è stata una forte reazione, in Sardegna neppure quella. Invece, quando Rosina e compagni hanno incontrato la Juventus, la Sampdoria e l’Udinese non hanno mai sfigurato, anzi… Oggi stesso, contro il Milan, la squadra è piaciuta ed è riuscita a mettere in difficoltà i campioni del mondo, ma, un po’ per demerito proprio ed un po’ per bravura altrui, non è riuscita a mandare la palla in rete. Il tutto condito da un arbitraggio strano di Saccani, non favorevole a alcun contendente, ma con fischi e decisioni piuttosto ambigue per entrambe le parti.Nel primo tempo all’Olimpico di Torino si assiste ad una partita noiosa. Le occasioni dei padroni di casa nascono dalle invenzioni di Stellone, molto ispirato, che da solo manda in crisi Kaladze e Nesta, Rosina lo assiste bene, mentre Di Michele è tanto bello quanto inefficace, al limite dall’essere irritante. I ritorni di Zanetti e Pisano si sentono, ma è tutta la squadra ad essere disposta bene in campo. Dall’altro lato Gilardino spreca l’unica occasione dei primi 45’ minuti, sparando alto da posizione defilata, Pato sembra vagare senza posizione, Seedorf e Pirlo toccano molti palloni e ci provano su punizione e Ambrosini regge il centrocampo da solo. Solo nel finale di tempo escono fuori i rossoneri prendendo in mano il pallino del gioco, senza però concludere in porta. Il primo tempo è esempio perfetto del periodo delle due squadre: Milan molto confusionario, impreciso e senza idee e Toro ben ordinato, ma poco pungente.La ripresa è sicuramente più divertente per merito di entrambe le parti. Gli spazi si aprono e le occasioni fioccano: Pato sale in cattedra e disputa uno strepitoso secondo tempo, culminato con il semplice tocco in rete, sul tiro-passaggio di Gilardino, che fino a quel momento si era messo in mostra più per gli errori che per le buone cose. Fontana dimostra di essere un degno vice di Sereni, sventando parecchie palle gol agli ospiti, Stellone continua a reggere il peso dell’attacco e solo una tempestiva chiusura di Kaladze prima e un’uscita a valanga di Kalac dopo salvano la porta rossonera. La gara rimane viva fino al termine con capovolgimenti di fronte e bel gioco, ma al momento della conclusione i tiri vengono sempre smorzati i rimpallati. Domani è Pasqua, godiamocela, però rimettiamoci al lavoro presto.