Andrea Belotti, il capitano del Torino, ha rilasciato quest'oggi un'intervista a Rai Sport dal ritiro della Nazionale a Coverciano. L'attaccante bergamasco ha parlato così di Marco Giampaolo, nuovo tecnico granata con cui è scattato subito il feeling: "È un maestro di calcio e già dai primi giorni ha dato la sua impronta. Vuole un Toro di qualità. Ci siamo parlati al telefono prima ancora che firmasse e mi ha fatto una grande impressione". Immobile firma a vita con la Lazio, e anche Belotti è pronto a diventare la bandiera granata: "Sono qui da cinque anni, ed è già un matrimonio bello lungo. E ne ho anche altri due di contratto, quindi..." Nei giorni scorsi, il direttore tecnico granata Vagnati è stato chiaro: "Per me Belotti può rimanere a vita".
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Belotti da Coverciano: “Grande impressione su Giampaolo. Col Toro un lungo matrimonio”
Le parole / L'attaccante granata a Rai Sport: "Immobile è un grande attaccante, ma anche io mi sento un titolare"
Belotti si sofferma sulla figura di Immobile, suo amico ma anche rivale per una maglia da titolare in Nazionale. “Sono molto contento per Ciro e glielo ho detto in privato - le sue parole - ma anche quando ci siamo trovati a Coverciano. È un motivo di orgoglio per tutti noi", racconta nell’intervista in esclusiva a Rai Sport. "Anche io mi sento titolare. Se siamo qui e in competizione è perché entrambi abbiamo delle qualità. Poi tocca all’allenatore decidere anche in base alle partite e al modo di giocare. Io e Immobile abbiamo caratteristiche diverse". In generale, sulla Nazionale, Belotti ha buone impressioni: "Sappiamo che dobbiamo ancora lavorare tanto, c’è ancora un grosso margine di miglioramento e quindi questa nazionale può diventare sempre più forte col passare del tempo secondo me".
Infine, sulla questione coronavirus: "Preoccupato? Un po’ sì perché comunque in una squadra di calcio c’è sempre un contatto con altri giocatori, il rischio di contagiare e contagiarsi c’è. Penso che bisogna attenersi a tutte le precauzioni che stiamo seguendo, anche in nazionale stiamo facendo tamponi e test, perché siamo sempre a contatto tra di noi e basta veramente poco. Durante il lockdown sono stato con mia moglie in casa senza purtroppo riuscire a vedere i miei genitori perché vivono a Bergamo, la città più colpita. Quando ci siamo rivisti siamo rimasti tutto il giorno con la mascherina e non ci siamo neppure abbracciati. Mio padre temeva di contagiarmi, nonostante non avesse il virus".
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