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""Lui deve essere convinto e spero che lo sia: il rapporto è buonissimo, l’importante è che sia anche lui contento" ha dichiarato il presidente Cairo riguardo al rinnovo del capitano Andrea Belotti. Chiuso il calciomercato, è proprio il rinnovo di Belotti ad occupare la società granata. Perché il Gallo si è dimostrato un pilastro, l'anima del Torino ma ha il contratto in scadenza 2022 e non è del tutto scontato che le strade del Toro e di Belotti possano rimanere unite. Mancano solamente 16 mesi alla sua scadenza, ma è chiaro che in assenza di rinnovo bisognerà procedere ad una cessione in estate. Per questo Cairo si è detto disposto ad accontentare le richieste economiche del Gallo, ormai simbolo del Toro: "Deve essere contento e motivato, poi noi faremo il nostro dal punto di vista economico senza dubbio".
"UN PROGETTO - Cairo con le sue dichiarazioni ha passato pubblicamente la palla al Gallo e le trattative dipendono dalla sua volontà. Belotti potrebbe essere protagonista nell'Europeo nonostante due anni di serrata lotta salvezza con il suo club e non sarebbe da biasimare la legittima ambizione di valutare le opportunità che il mercato gli offre. D'altronde parliamo di un giocatore che ha dimostrato il suo valore con i numeri e le prestazioni: 102 gol in 212 presenze, sei stagioni consecutive in doppia cifra e la possibilità di superare la gran parte dei record individuali della storia granata. E la colpa principale del Torino è proprio questa: non aver costruito un progetto di crescita e di conseguenza una squadra importante intorno ad un giocatore che sta scrivendo la storia recente del club.
"A PRESCINDERE - A ben vedere neanche il rinnovo, però, escluderebbe completamente la possibilità che Belotti valuti le opportunità di crescita in squadre più importanti del Toro. Intanto dipende dai risultati di questo girone di ritorno e da una salvezza che è tutto tranne che scontata e rappresenta il requisito minimo per sperare nella permanenza del Gallo. Poi, perché Belotti potrebbe anche decidere di rinnovare a prescindere, in modo da dare eventuale potere contrattuale al Toro, come accadde con Angelo Ogbonna che rinnovò nel 2012 e fu ceduto (alla Juventus) nel 2013. Sarebbe un segno di gratitudine per un club e un ambiente che gli ha dato tantissimo, a prescindere dall'andamento sportivo. L'unica certezza su questo tema, al momento, è la volontà del Torino: per quanto riguarda il resto, è tutto in discussione. Anche l'esito della stagione granata, che avrà senza dubbio un peso decisivo.
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