Una bordata di fischi per un giocatore ormai sul viale del tramonto. È stato tutt'altro che indimenticabile il venerdì sera di Andrea Belotti, mossa della disperazione di Fabregas alla ricerca del gol del pareggio. Il Gallo ha messo piede in campo solamente all'82', senza possibilità di incidere, a conferma di gerarchie ormai cambiate. L'ex numero nove granata ha ormai perso i gradi di titolare, scavalcato da Cutrone e in parte anche da Gabrielloni. Una parabola calante per Belotti, ex mai rimpianto a Torino.
IL TEMA
Belotti, ritorno anonimo tra fischi e insulti: i tifosi non gli perdonano la fuga
Fischi e insulti: paga la fuga senza saluti
—Ad accoglierlo, come di consueto, una bordata di fischi e insulti. Una reazione netta da parte dello stadio, che ha contestato l'ex capitano sia alla lettura delle formazioni sia al momento dell'ingresso in campo. La tifoseria granata non ha gradito le modalità dell'addio di Belotti, scappato in silenzio senza un saluto ad una piazza che lo aveva acclamato fino all'ultima partita, nonostante una stagione trascorsa per larghi tratti in infermeria e caratterizzata da un rendimento già in calo sul rettangolo verde.
Un ex mai rimpianto: 7 gol in A dopo l'addio
—Si chiude dunque un ennesimo ritorno da dimenticare per Belotti, che prima e dopo la partita ha incontrato e salutato il presidente Cairo. A distanza di oltre due anni dall'addio in gran silenzio, la piazza granata non ha perdonato quella che ha avuto l'aria di una vera e propria fuga senza riguardi per i tifosi. E sicuramente i numeri sul campo non lo hanno mai fatto rimpiangere: sette gol in Serie A dopo l'addio sono un bottino misero.
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