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Bentornato Ivan

Redazione Toro News

Quantomai difficile, trovare spunti positivi dopo la scialba, sciatta prova di Palermo. La delusione è forse più profonda perché si erano create (erroneamente) delle aspettative, legate al taumaturgico sedersi in...

"Quantomai difficile, trovare spunti positivi dopo la scialba, sciatta prova di Palermo. La delusione è forse più profonda perché si erano create (erroneamente) delle aspettative, legate al taumaturgico sedersi in panchina dell’invocato Camola.

"Ma se ce n’è uno, uno solo, questo è lui: Ivan Franceschini. A dirlo due settimane fa, sarebbe sembrata una battuta. Parliamo di un 32enne che ha giocato 13 minuti nello scorso campionato e zero nell’attuale: giustificati, comprensibili, legittimi i dubbi e le perplessità nutriti da molti tifosi quando si concretizzava l’ipotesi di un suo schieramento a Palermo.

"Eppure, il difensore ex-Reggina era stato il migliore del reparto arretrato granata nella sua unica stagione torinese da giocatore vero: con Zaccheroni prima e con De Biasi poi, fu il più puntuale e presente di quella difesa non eccelsa (ma non peggiore dell’attuale). Poi, il trasferimento all’Atalanta, ed il ritorno a Torino dopo le visite mediche, quando le valigie erano già in viaggio e quando non immaginava che avrebbe saltato a pié pari un’importante fetta di carriera.

"L’infortunio lo ha tolto di mezzo per mesi. Ma non per due anni. Nella seconda metà della stagione 2006-’07, Novellino lo convocò, dicendo “se lo merita, ora sta bene e tornerà un giocatore utile”. Poi, non successe niente di simile. Fu De Biasi a concedergli l’unica apparizione stagionale, per poi accantonarlo del tutto e definitivamente quest’anno. Ma perché? La domanda è ancora più pressante dopo averlo visto all’opera a Catania: non Beckenbauer, ma un marcatore forte e preciso.

"Nessuno screzio con gli allenatori, nessuna bega contrattuale, nessun trasferimento rifiutato (ovviamente, il suo appeal presso altri club era sceso a zero). Difficile avere risposte, quel che è certo è che Camolese lo ha preso in considerazione: niente di più, ha solo pensato che il difensore che si allenava con costanza da due anni forse era ancora un giocatore di calcio. Non è detto che sarà un titolare fisso, si vedrà ora con il rientro di Dellafiore; ma è un’opportunità in più per l’allenatore, e un patrimonio recuperato per la società.