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Bergamo ultima chance granata per l’Europa: dentro o fuori!

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
L’editoriale di Gino Strippoli – Con Falque affaticato oggi contro l’Atalanta può essere l’Edera-day

Dentro o fuori! Oggi a Bergamo si decide definitivamente se il Toro potrà coltivare ancora una speranza, seppur flebile, di andare in Europa. Contro l’Atalanta è uno scontro diretto, l’ultimo dei granata contro una diretta avversaria. Andata con un nulla di fatto, a livello di classifica, la partita contro il Milan, Walter Mazzarri e i suoi ragazzi si giocheranno le ultime carte in una partita difficilissima contro la “Dea bendata”. Falcidiato da infortuni e squalifiche pesanti, vedi Baselli e De Silvestri fermi per un turno e sul bollettino medico i nomi di Barreca, Obi, Falque. L’allenatore granata dovrà far di necessità virtù. A centrocampo dovrebbero essere schierati Rincon e Acquah mentre Ansaldi dovrebbe tornare sulla fascia destra, con Bonifazi sulla sinistra.

Quindi un centrocampo più esplosivo dal punto di vista dei muscoli ma senza ombra di dubbio più debole per quanto riguarda la costruzione del gioco. Regia granata che sarà affidata senza dubbio all’intelligenza e alla fantasia di Adem Ljajic. Il numero dieci granata anche contro il Milan, dopo un primo tempo sottotono ha sfoderato una bella prestazione, sfiorando il gol e macinando chilometri su chilometri sul terreno di gioco. A lui le invenzioni per il risveglio del ‘Gallo’ Belotti. Sul tavolo da gioco per aggredire l’avversario Mazzarri ha anche il suo asso di cuori, che oggi risponde a Simone Edera.

Il ragazzo contro il Milan ha avuto un impatto sulla partita devastante tant’è che il pareggio granata è nato dopo una sua iniziativa, un tiro al fulmicotone respinto a fatica da Donnarumma. Quello che piace di Edera è proprio l’imprevedibilità che ha nel tirare nello specchio della porta, oltre alla compostezza nello stare in campo e dare tutto per la squadra senza troppi personalismi. Richiamato in Under 20, oggi come oggi insieme a Bonifazi e Barreca, è il futuro su cui può poggiare il Toro. Certamente deve ancora crescere ma i passi fatti in avanti sono stati davvero enormi se pensiamo che fino allo scorso anno faticava a trovare spazio in Lega Pro sia a Venezia che a Parma (14 presenze complessive e un gol). Poi la fortuna di aver trovato Mihajlovic che ha creduto nelle sue potenzialità, oggi ha già collezionato ben 10 presenze in serie A e 3 in Coppa Italia gonfiando la rete in entrambe le competizioni. Adesso il destino è solo nei suoi piedi e nella sua testa. Difficilmente Niang troverà posto tra gli undici titolari se non ha partita in corso.

Detto ciò i granata, dopo le quattro sconfitte consecutive, hanno inanellato prestazioni, gol e vittorie che hanno riportato alto il morale, è cresciuta l’autostima e anche il gioco è migliorato. Le azioni nascono sempre in maniera ordinata e il pressing voluto da Mazzarri inizia a dare i suoi frutti. All’appello manca solo Belotti e le sue reti, nelle ultime due partite ha sprecato due gol fatti, uno contro il Chievo su assist di Ljajic e il rigore contro il Milan. Ecco se il centravanti granata avrà la capacità di entrare in campo a Bergamo, senza pensare troppo all’errore di mercoledì scorso e soprattutto dominare la troppa foga di arrivare alla segnatura, allora i gol dovrebbero arrivare nuovamente.

L’Atalanta è una squadra sempre in crescita, ben organizzata e Gomez ha ritrovato anche il gol. Senza Ilicic, giocatore che ha sempre fatto male al Toro, Rizzo e Spinazzola per infortuni vari; ritrova Toloi dopo la squalifica. Occhio al nuovo talento e spauracchio Barrow, giovane ma già entrato nelle grazie di Gasperini.