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Berlusconi e Cairo, un rapporto molto stretto dall’imprenditoria al calcio

L'attuale presidente del Torino iniziò la propria carriera imprenditoriale come assistente personale di Silvio Berlusconi

Oggi ci ha lasciati Silvio Berlusconi, uno dei più influenti uomini nella storia della Repubblica Italiana. E in un certo senso Berlusconi ha influito anche nella storia del Torino, avendo contribuito in modo decisivo a lanciare la vita professionale e imprenditoriale di Urbano Cairo, uno dei presidenti più longevi del club granata. Il numero uno del Toro divenne dopo la laurea suo assistente personale e in poco tempo raggiunse i vertici dirigenziali di Fininvest. Nel 1995, dopo Mani Pulite, Cairo uscì da Fininvest e fondò la Cairo Pubblicità (dopo diventata parte di Cairo Communication), iniziando la scalata che lo porterà ad essere il presidente del Toro e il più importante editore italiano con l'acquisizione di La7 nel 2013 e RCS nel 2016.

Cairo e Fininvest, l'inizio della carriera con Berlusconi

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Urbano Cairo nasce a Masio nel 1957, figlio di Giuseppe (ex calciatore e imprenditore immobiliare) e Maria Giulia Castelli (insegnante e tifosa del Torino). Dopo la maturità scientifica si laurea in economia aziendale in Bocconi a Milano. Nel 1981, anno della laurea e del servizio militare, entra in Fininvest, la holding fondata da Silvio Berlusconi. Cairo diventa assistente personale di Berlusconi ed ottiene ruoli di rilievo all'interno della scalata commerciale in campo editoriale e televisivo dell'imprenditore lombardo. Sotto la sua guida Mondadori tra il 1991 e il 1995 il fatturato aumentò da 390 a 500 miliardi di lire, inoltre Cairo è responsabile dell'acquisizione di Italia 1 da Rusconi.

Mani Pulite, Cairo si mette in proprio ma il rapporto continua

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Nel 1995 Mani Pulite, la serie di inchieste che evidenzierà la collusione e la corruzione del mondo politico e imprenditoriale italiano, stravolgerà Fininvest e i suoi manager. Cairo sceglie di patteggiare per appropriazione indebita, fatture per operazioni inesistenti e falso in bilancio. Esce da Fininvest e con la buonuscita si mette in proprio, fondando la Cairo Pubblicità. Nel gennaio del 1996 ottiene la concessione in esclusiva della raccolta pubblicitaria di tre periodici RCS: Io Donna, Oggi e TV Sette. Così di recente Cairo ha commentato quel periodo al festival della Tv a Dogliani: "Berlusconi è stato un grande maestro per me, mi ha insegnato a non mollare mai, a motivare le persone. Perché gli sono piaciuto? Per l’intraprendenza. Perché sono stato licenziato dalla Mondadori? L’allora amministratore delegato Franco Tatò, un altro grande maestro, mi comunicò che avevano deciso di spostarmi a Pagine Utili. Io dissi va bene, ma voglio il 50% di quella società. Dopo un mese sono stato licenziato. Ricca liquidazione? Stendiamo un velo pietoso. Mi rimboccai le maniche e fondai la Cairo pubblicità, per i primi contratti con Rcs facevo tutto io". Arriverà tre anni dopo l'acquisto di Mondadori che determinerà l'ascesa nel mondo editoriale italiano. I rapporti tra i due sono comunque sempre rimasti cordiali, lo dimostrano gli incontri e le vicendevoli dichiarazioni di stima e apprezzamento. Cairo è stato da molti accostato a Berlusconi per il fatto di essere editore e proprietario di una squadra di calcio storica come il Toro. A differenziare i due il rapporto con la politica, al momento, visto che Berlusconi ha avuto un impatto molto forte diventando a più riprese il premier italiano, mentre Cairo, al giorno d'oggi, ha sempre declinato la possibilità di una discesa in campo.