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Rolando Bianchi ha fatto cifra tonda. Al minuto numero venti della partita di ieri contro il Portogruaro, il capitano e uomo simbolo di questo Toro ha realizzato la sua cinquantesima rete in maglia granata. Un gol pesante, che ha permesso al...
Rolando Bianchi ha fatto cifra tonda. Al minuto numero venti della partita di ieri contro il Portogruaro, il capitano e uomo simbolo di questo Toro ha realizzato la sua cinquantesima rete in maglia granata. Un gol pesante, che ha permesso al Toro di vincere la sua seconda gara consecutiva e avvicinarsi alla sfida di mercoledì con l’Atalanta con un morale più alto. Il diverbio con Lerda se non superato sembra almeno accantonato e ciò è fondamentale in una fase della stagione tanto delicata.
I numeri di Rolando dicono 50 reti in 91 partite disputate, il che equivale a dire un gol ogni 160 minuti circa, neanche ogni due gare. Numeri impressionanti, da parte di un giocatore che è entrato nel cuore della tifoseria granata dopo un inizio tutt’altro che facile. Impossibile non ricordare quel famoso Toro-Lazio, nel quale l’intero Comunale fischiò l’attaccante, reo di aver preferito la maglia biancoceleste di ritorno dall’esperienza inglese. Bianchi, però, ha saputo ben presto farsi perdonare per quello “sgarro”, diventando una pedina fondamentale per il Toro e il giocatore più amato dai tifosi.
In virtù dei suoi 50 gol, ha raggiunto il diciassettesimo posto nella classifica dei migliori marcatori della storia del Torino, comandata da Paolo Pulici con 172 reti. Ma non si può non rilevare che tutti i giocatori che precedono Bianchi hanno disputato ben più di tre stagioni in maglia granata. La cosa fondamentale è che si sia ricomposta la frattura con Lerda perché il Toro ha bisogno più che mai del suo capitano, un capitano da 50 gol.
(foto: M. Dreosti)
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