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Bianchi unisce

Redazione Toro News

Massiccia la presenza di forze dell'ordine fuori dallo stadio, ma non c'é stata guerra. Se non verbale, ma ci arriviamo dopo. La contestazione alla proprietà del Torino FC invece sì, forte e rumorosa, massiccia...

"Massiccia la presenza di forze dell'ordine fuori dallo stadio, ma non c'é stata guerra. Se non verbale, ma ci arriviamo dopo. La contestazione alla proprietà del Torino FC invece sì, forte e rumorosa, massiccia per lo meno da parte dell'intera Curva Maratona. Al centro del settore viene mostrato un lenzuolo raffigurante una cassa da morto con su la scritta “Cairo”, e per i primi minuti di gioco i cori sono tutti per lui, o meglio contro di lui. Ci sono stendarsi e sciarpe giallonere, a simboleggiare anche visivamente il proprio punto di vista ostile, c'é tutto insomma tranne l'oggetto degli insulti: lo stesso presidente granata, assente annunciato allo stadio. Pochi giri di lancetta, e parte il sostegno alla squadra, che non cesserà mai, né quando si va al riposo senza gol, né quando si passa in svantaggio. Ma solo il cielo sa quale rabbia avrebbe potuto alimentare un'eventuale sconfitta, che non è arrivata. La squadra è stata sostenuta per tutta la durata della partita, con cori per il Toro intervallati dai cori contro Cairo che gli dicevano “vendi il Torino”. E c'é stata anche la guerra “verbale” cui si accennava sopra, quando, all'ennesimo messaggio indirizzato alla presidenza, altri settori dello stadio hanno preso a fischiare la Curva, provando in seguito a lanciare timidamente un “Toro, Toro” non organizzato; Curva che prontamente ha a sua volta ribattuto. Quel che ha unito le due anime del pubblico sono stati in generale i canti per la squadra, e soprattutto gli applausi a Rolando Bianchi. Già alla lettura delle formazioni, anzi delle panchine, c'è stato un incredibile scroscio al suo nome; quando è entrato in campo, poi, tutti vi si sono appigliati come all'ultima speranza. Sulle tribune, ma pure in campo; è incredibile notare come, pur avendo preso il posto di un calciatore (Pellicori) che non aveva demeritato, e senza fare cose decisive (tolto -dal guardalinee- un gol spettacolare), si sia comunque sentita la differenza. Sarà un caso che la squadra abbia pareggiato poco dopo, o forse no; ma cosa sarebbe, questo Torello piccolo piccolo in fondo alla classifica, se solo il capitano fosse partito (per la Sampdoria, o per la Germania) l'ultimo giorno di mercato? Meglio non pensarci. In un momento di divisioni tra la gente, di difficoltà sul campo, di incertezza globale, il numero 9 non è solo un giocatore, ma un valore che accomuna tutti quelli che hanno il Toro nel cuore. Oggi, Bianchi unisce.

"(foto M.Dreosti)