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Maggiore il numero di spettatori nella competizione continentale rispetto al campionato, ma la tendenza è fortemente al ribasso: ecco i dati
"Che il popolo granata fosse più attirato dall'Europa piuttosto che dal campionato era cosa ampiamente prevedibile, e i fatti lo hanno puntualmente dimostrato.
"Andando infatti a confrontare i dati relativi agli spettatori delle prime tre uscite casalinghe in serie A da parte degli uomini di Giampiero Ventura con le prime tre uscite, sempre all'Olimpico, ma in Europa League, notiamo che, calcolando il totale degli spettatori, la competizione continentale vince per 57522 a 54363, ovvero più di 3000 persone di differenza.
"Facendo poi la media degli spettatori accorsi a sostenere i propri beniamini in maglia granata, si nota come a una media di 19174 in EL ne segua una di 18121 in Italia, per una percentuale del 68% circa contro una che corrisponde quasi al 65%.
"Forse per alcuni sono solo aridi numeri, ma si tratta di cifre che testimoniano l'inequivocabile fatto che il Toro tornato nelle coppe dopo vent'anni sprona maggiormente la gente a recarsi allo stadio di quanto non possa fare una semplice partita contro una squadra italica di media classifica.
"Anche in Europa League, tuttavia, si è registrato un certo calo, con i biglietti che da più di 22000 (gara contro il Brommapojkarna), sono diventati circa 20000 (contro lo Split), fino a ridursi ai poco più di 13000 della vittoriosa gara con il Copenaghen di Solbakken.
"Le prossime due partite interne contro Udinese e HJK Helsinki ci diranno qualcosa in più su questa tendenza, certo è che il Torino ha bisogno del suo popolo, per avere una carica in più e per evitare un brutto circolo vizioso: meno gente allo stadio, meno motivazioni da parte dei giocatori, risultati negativi e spettatori in ulteriore diminuzione.
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