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Bisogna vincere per andare in A!

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di Stefano BrugnoliIn una giornata che poteva essere fastidiosa per il Torino con le dirette avversarie che affrontavano squadre decimate o penultime in classifica dopo la goleada del Pescara ecco che ancora una volta la buona sorte o...
Redazione Toro News

di Stefano BrugnoliIn una giornata che poteva essere fastidiosa per il Torino con le dirette avversarie che affrontavano squadre decimate o penultime in classifica dopo la goleada del Pescara ecco che ancora una volta la buona sorte o l’incapacità delle dirette concorrenti viene in soccorso di un Torino sciupone.Oggi non sono state sprecate decine di occasioni come in altre partite, nel primo tempo due buone parate del portiere sui due attaccanti granata e nella ripresa ancora un miracolo del portiere su punizione di Parisi hanno impedito ai granata di andare a rete. Però sono da censura i due contropiedi sprecati nel primo tempo da Bianchi e soprattutto nel secondo tempo da Antenucci, nella prima occasione si era tre contro tre e un giro palla avrebbe probabilmente dato la possibilità di una conclusione più pericolosa, nella seconda invece si era addirittura tre contro uno e la punta granata avrebbe dovuto passare la palla a Sgrigna messo in posizione ideale oppure a Bianchi che era pure lui senza marcatura.Il risultato è l'ennesima partita gettata alle stelle e nonostante questo siamo primi con due partite in meno degli avversari e paradossalmente basterebbe un punto contro la Reggina per mantenere la vetta. La lettura della classifica ci fa mantenere il sorriso sulle labbra anche se a forza di sprecare siamo ancora lì a soffrire mentre potremmo essere già tranquillamente in serie A.Non è stata certo questa una partita dominata in lungo e in largo però il Torino per l’ennesima volta ai punti ha giocato meglio e creato più occasioni dell’avversario però ne è uscito senza capitalizzare quanto fatto di più con una vittoria.Siamo alla 34 partita e mezzo e gli attaccanti hanno segnato solo ventotto reti, troppo poche per il loro valore che a conti fatti potrebbe essere giudicato un presunto valore, probabilmente invece che essere l’anello forte della catena sono in realtà quello più debole. Incapacità degli avversari a parte se i granata sono in vetta alla classifica lo devono alla retroguardia meno battuta del campionato che ha permesso tante volte di ovviare alle deficienze in fase conclusiva. Questo è un merito che va dato a Ventura perché avere la difesa meno battuta in una squadra che gioca costantemente all’attacco mantenendo spesso il possesso palla va contro le convinzioni ataviche italiane che se si va in campo per difendersi affidandosi al contropiede o e soluzioni estemporanee non è che si vince ma prima o poi o meglio spesso si perde e i gol si subiscono ugualmente.Dopo aver plasmato bene la squadra in fase di non possesso e dato soluzioni vincenti per il gioco offensivo a Ventura chiediamo che per queste ultime otto partite pretenda la fine degli egoismi e dei narcisismi da parte degli attaccanti utilizzando la medicina del lavoro sul campo per tutti e della panchina per i più malati. Una cosa questa che si è evidenziata fin da subito quando il Torino faticava a costruire azioni, ma ora che le azioni si costruiscono è un delitto sprecarle in questa maniera, a mio parere per il prossimo anno in serie A occorreranno altri quattro attaccanti perché questi se non iniziano a pensare come squadra anche in fase di possesso palla (in fase di non possesso lavorano più che bene) segneranno due reti ogni cinque partite, visto che per il momento sono fermi a quattro. Concludo complimentandomi per la qualificazione alla fasi finali della primavera di Asta, se fossi nella società porterei ai “giornalai” sportivi di Torino la pagina uscita all’indomani della clamorosa sconfitta contro il Genoa in Coppa Italia. A casa mia i conti si fanno alla fine non all’inizio anche se parlare male del Toro a sproposito è uno sport che piace e parecchio.

(foto M. Dreosti)