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Primo tempo. Il Torino inizia in difesa la sua partita, e per i primi 5 minuti il Bologna sembra poter mettere a frutto la propria aggressività. Non sarà così, perchè al 6' i granata...
"Primo tempo. Il Torino inizia in difesa la sua partita, e per i primi 5 minuti il Bologna sembra poter mettere a frutto la propria aggressività. Non sarà così, perchè al 6' i granata sono in vantaggio e cambia la partita. Il gol è molto diverso, nella sua natura, da quelli (pochi) realizzati dai granata fino a questo punto del campionato; nasce da una rimessa laterale, una spizzata, un tocco rapace. Un gol non precisamente "trovato", ma in cui i giocatori del Toro hanno approfittato di una circostanza. Cosa normalissima ma inconsueta fin qui, quando per segnare una rete bisognava orchestrare una manovra perfetta pena la sterilità. E un'altra differenza rispetto al Toro recente si vede proprio subito dopo la rete, quando i granata non si disuniscono e non subiscono subito il pareggio. Valiani ci prova, Sereni blocca il suo diagonale; molto attivo il bomber, ma il fattore decisivo è proprio la difesa del Toro. Natali comanda un reparto arretrato che non perde un colpo, e i bolognesi sbattono contro un muro; Sereni deve compiere due o tre interventi facili, facili. La squadra di Novellino non fa più molto per cercare il raddoppio, e l'intervento più difficile Antonioli deve compierlo su un retropassaggio di Lanna. Fino al 44', quando al raddoppio il Toro va vicino, anzi forse lo trova: non la pensa così il guardalinee, che ritiene che la palla colpita di testa da Natali non abbia varcato la linea quando Antonioli la respinge. Dubbi in merito, squadre negli spogliatoi, Toro ordinato e sicuro.
"Secondo tempo. Sembra di parlare di due partite diverse. Tutto quanto affermato riguardo al primo tempo sarebbe da ritrattare, specie il paragrafo in cui viene sottolineata l’ottima prestazione della difesa. Difficile trovare parole per definire il disastro; i difensori granata si fanno irridere dagli avversari come e più che contro la Fiorentina. Ma, con tutto il rispetto, questo è il Bologna.Quando Amoruso parla di problema mentale, deve avere ragione. Non è Matteo Sereni quello che tenta un dribbling ad un avversario e poi lo butta a terra. Non è Francesco Pratali quello che serve Di Vaio nel cuore dell’area e si fa bruciare da Bernacci che proprio un fulmine di guerra non è. Non sono i giocatori che hanno militato nell’Udinese, nella Sampdoria, nel Palermo e in quant’altre formazioni di buona classifica in Serie A, quelli che nel secondo tempo sembrano dei dilettanti allo sbaraglio.E’ invece il Torino. Il Torino 2008-2009; sì, lo stesso di De Biasi. Anche peggio nel risultato, ma lo stesso Torino che ora potrà appellarsi ad un gol valido non concesso. Lo stesso che gioca un tempo poi smette. Lo stesso che non sa tenere un gol di vantaggio, anche per due volte nella stessa partita. E’ lo stesso Torino. Purtroppo per i tifosi.
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