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BOLOGNA, ITALY - SEPTEMBER 01: Filippo Inzaghi head coach of Bologna FC looks on prior the serie A match between Bologna FC and FC Internazionale at Stadio Renato Dall'Ara on September 1, 2018 in Bologna, Italy. (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)
Filippo Inzaghi, figura non particolarmente amata dai tifosi granata per via del suo passato bianconero ed una curiosa predisposizione a punire con frequenza il Toro, torna a sfidare il Torino in veste di allenatore dopo la gloriosa parentesi di Venezia che lo ha tenuto per 2 anni lontano dalla Serie A. L'ex bomber rossonero arriva a questa sfida da imbattuto, considerando i due precedenti contro i Granata risalenti alla stagione 2014/2015. Durante la breve avventura sulla panchina del Milan, infatti, ricordiamo un 1-1 all'Olimpico ed un secco 3-0 in favore dei Diavoli a San Siro. Toccherà a Mazzarri dunque il compito di sfatare il tabù-Superpippo.
VOGLIA DI AFFERMARSI - Dopo essere stato "gettato in pasto agli squali" della Serie A senza troppa esperienza dal Milan, Filippo Inzaghi ha deciso di ripartire da Venezia, in Lega Pro, per completare una sua formazione personale e compiere la giusta gavetta. Il primo anno a Venezia il mister piacentino ottiene immediatamente la promozione nella serie cadetta, rischiando di ripetersi anche il secondo anno e sfiorando una storica Serie A con i veneti. Fermati soltanto dai play-off. Dopo i due anni in laguna, arriva l'importante chiamata del Bologna che Inzaghi accetta al volo. Il tecnico ex Milan adesso vuole dimostrare di essere all'altezza della categoria, anche se in queste prime giornate è sembrato essere ancora in grossa difficoltà. Il problema più evidente? L'interpretazione tattica del match.
CONTROPIEDE - Giunto sulla panchina del Milan, Inzaghi resta fedele al 4-3-3: utilizzato già con la Primavera rossonera e cambiato ben poche volte nel corso della stagione. Al momento del suo approdo al Venezia l'attuale tecnico del Bologna non tradisce il suo credo calcistico e conquista la Serie B con quello che sembra essere ormai il suo modulo base. La rivoluzione avverrà in Serie B, quando per mettere a posto la difesa e conferire maggiore solidità all'intero reparto, metterà a punto il 3-5-2 caratterizzato da un gioco a forte trazione difensiva e "contropiedista". E mosse tattiche che si ripropongono: così come accaduto con Falzerano al Venezia, anche con Svanberg in Emilia-Romagna Inzaghi ha deciso di provare a schierare un esterno da mezz'ala con l'obiettivo di rendere più letale un possibile contropiede. La sua filosofia di calcio a Bologna dunque è la stessa che ha fatto le sue fortune in Serie B: un 3-5-2 (o 5-3-2) che fino ad ora non gli ha dato troppa ragione. Almeno dal punto di vista dei risultati. Un modulo che il Torino conosce bene, essendo lo stesso sistema di gioco utilizzato e brevettato da Mazzarri. Una mossa che potrebbe essere un vantaggio per il tecnico di San Vincenzo, vero cultore e profondo conoscitore della difesa a tre interpreti.
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