La distanza che ci separa dal fischio d'inizio di Bologna-Torino è sempre minore. Le due squadre si affronteranno al Dall'Ara alle ore 20:45 in una sfida essenziale per entrambe le formazioni. I felsinei attualmente sono ottavi in classifica a quota 18 punti, solamente due misure sopra ai granata, ora undicesimi. L'arrivo di Thiago Motta sulla panchina del Bologna ha completamente rivoluzionato l'assetto tattico della squadra, che con lui ha riscoperto enormi potenzialità. Oltre al talento ormai noto di Zirkzee, che fino ad ora ha messo a segno 4 gol e 2 assist, la squadra può fare affidamento su un giocatore dall'enorme potenziale, ossia Lewis Ferguson. Quest'ultimo è arrivato in Serie A quasi un anno e mezzo fa, ma il suo acquisto non ha fatto molto rumore. Con Thiago Motta lo scozzese è riuscito ad imporsi ed ora è un punto cardine della squadra. Anche tra le fila del Torino è possibile trovare un giocatore dalle caratteristiche estremamente simili a Ferguson, stiamo parlando di Adrien Tameze. Analizziamo assieme ora le somiglianze e le peculiarità dei due giocatori che si affronteranno lunedì.
FOCUS
Bologna-Torino sarà anche Ferguson-Tameze: due facce della stessa medaglia
Ferguson e Tameze: arrivati nel silenzio, ora giocatori chiave
—Il percorso compiuto da entrambi i giocatori dal loro arrivo rispettivamente nel Bologna e nel Torino è molto simile. Il loro acquisto non ha fatto molto rumore ed entrambi gli atleti dal loro arrivo si sono posti con grandissima umiltà al lavoro. Le loro caratteristiche sono quelle di centrocampisti forse senza grandi picchi d’eccellenza, ma ciò che li rende unici è la mentalità vincente che consente loro di esprimere un livello alto in tutto. Entrambi sono il tipo ideale di giocatore da usare come arma segreta, ottimi per tutte le partite e per tutte le dinamiche, atleti che gli allenatori non possono che amare. L’agonismo con cui affrontano le partite rischia di far passare in secondo piano persino la loro enorme intelligenza tattica e la raffinatezza di certe loro letture, soprattutto senza il pallone. L'enorme disponibilità nei confronti del gruppo è la prima caratteristica comune ad entrambi: sia Ferguson che Tameze lavorano in silenzio e pongono il sacrificio per i compagni dinanzi a qualsiasi obiettivo individuale. Oltre a queste peculiarità, assai rare nel calcio di oggi, i due professionisti possiedono numerose qualità comuni, come la grinta, la forza di volontà ed in particolare la duttilità. Proprio quest'ultima caratteristica ha portato i due giocatori ad essere necessari per la squadra.
Ferguson e Tameze, due tuttocampisti a confronto
—Ferguson è un giocatore particolare: più offensivo di una mezzala, più difensivo di un attaccante. Lo scozzese fa troppe cose per rientrare troppo chiaramente in una definizione. La sua tecnica non ruba l’occhio, non ha nulla di appariscente, ma è sempre votata all’efficacia. Ciò si sposa benissimo con lo spirito della propria squadra, che vuole comandare il gioco, ma che allo stesso tempo si dimostra versatile e pragmatica. Il discorso è analogo per Tameze, il giocatore nasce come centrocampista, ma può ricoprire anche il ruolo di mezz'ala, trequartista e persino quello di difensore. Posto dietro per esigenza nell'ultimo periodo, abbiamo potuto osservare che in quella porzione del campo non solo riesce a compiere con efficacia il proprio lavoro, ma risulta persino essere uno dei migliori in campo. Quando parliamo di Ferguson e Tameze, insomma, parliamo di flessibilità; di giocatori intelligenti, che sanno leggere e interpretare le situazioni di gioco che si trovano dinanzi. Si tratta di ragazzi la cui utilità non è immediatamente percepibile, se non si comincia ad osservare la quantità di funzioni che svolgono in campo. Sanno difendere e attaccare, concludere e rifinire, riescono a portare a termine qualsiasi compito gli venga assegnato.
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