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LE VOCI

Borna Sosa: “Così Vlasic mi ha consigliato il Toro”

Enrico Penzo
Enrico Penzo Redattore 
L'esterno granata si è raccontato durante un'intervista pubblicata sul canale ufficiale del Torino

L'esterno del Torino, Borna Sosa, si è raccontato durante un'intervista pubblicata sul canale YouTube del Torino. "Al momento sto studiando l'italiano un'ora al giorno". Ha esordito il croato. "Sto ascoltando molto italiano, mi piace imparare una lingua ascoltandola, non facendo riferimento solamente alle lezioni", ha poi spiegato Sosa. "Il Mister parla italiano, è normale. All'inizio un suo assistente ci ha aiutato con la traduzione, ma già ora capisco praticamente tutto e non ho bisogno della traduzione". L'esterno ha poi raccontato che la prima chiamata è giunta da Nikola Vlasic. "Nikola mi ha chiamato per primo e mi ha chiesto cosa ne pensassi del possibile trasferimento al Torino. Abbiamo parlato un po' e gli ho chiesto come fosse il club, i tifosi e la città. Anche lui pensava che questa potesse essere una grande opportunità per me e mi ha detto che avrei trovato un'ottima squadra per questa stagione".

L'ambiente e la squadra

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Sosa ha parlato del suo ambientamento a Torino e con i granata. "L'ambientamento con la squadra è stato molto semplice. Sono abituato a dovermi adattare ad un nuovo ambiente, parlo più lingue e so comunicare con i giocatori". Poi sulla città: "Sono rimasto molto sorpreso dalla città, non mi aspettavo fosse così bella, non ci ero mai stato. Pensavo fosse di stampo industriale e non così bella, ma Torino è davvero fantastica, sono rimasto molto sorpreso. Io e la mia fidanzata abbiamo visitato molte chiese e sono tutte bellissime, per me la fede è molto importante".

Passioni e idoli

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Il giocatore ha parlato del proprio idolo e punto d'ispirazione: "Alaba era il mio idolo quando ero più giovane. Giocavo alla Dinamo Zagabria nel suo stesso ruolo e lo apprezzavo tantissimo. Ci ho giocato contro quando era al Bayern Monaco e per me è una grande persona, un super giocatore. Ora non direi che ho cambiato idolo, perché gli idoli sono più per ragazzi. Ora posso dire di avere una fonte d'ispirazione, una persona da cui prendere esempio ed è Messi, il più forte giocatore di sempre".  Sosa ha poi parlato della sua somiglianza con Kurt Cobain: "Forse mi collegano a Kobain per i miei capelli, non saprei davvero. Lui era un grande cantato e mi piaceva molto, lo ammiravo e quindi per me è un complimento". Il croato ha poi parlato del suo legame con la musica. "La musica è una delle cose più importanti per me. Mi piace sempre tantissimo avere la musica accesa in casa. Mi piacciono i Linkin Park, sono la mia band preferita. Ora ascolto anche gli Imagine Dragons e i Coldplay. In generale mi piacciono molti generi musicali". L'esterno ha poi parlato delle proprie passioni durante il tempo libero e dei posti che più frequenta. "Quando ho del tempo libero mi piace andare in qualche locale, oppure cucinare e fare qualcosa di casalingo. Mi piace uscire, camminare, insomma vivere la mia vita in tranquillità. Se ci sono delle giornate libere mi piace visitare posti vicini, adoro viaggiare. Le cose importanti sono quelle che vivi in prima perso a reti rimangono per sempre". Il giocatore ha poi parlato di un altro suo idolo sportivo: Kobe Bryant. "Kobe per me e per il mio gruppo di amici era un esempio. Allo Stoccarda nel 2018 ho scelto il numero 24 in suo onore".

La Croazia e i risultati con la nazionale

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Il giocatore ha poi parlato di Jarni: "Robert Jarni è un idolo in Croazia, è molto famoso. Lo conosco, è una brava persona e tutti lo adorano. Mi sono ispirato a lui quando stavo crescend, questo perché in Croazia tutti dicevano che dopo di lui non ci sarebbe mai stato un terzino sinistro così bravo". Il giocatore ha poi parlato di un aspetto personale che non tutti conoscono: "Dalla prima convocazione in Under 16, alla nazionale maggiore credo di aver saltato solamente una convocazione. Ero in ogni singola squadra della nazionale, solo una volta non sono potuto andarci. Sono molto contento dei risultati con la nazionale. Con la Croazia in Qatar abbiamo vinto la medaglia di bronzo con il terzo posto e questo è il risultato più importante della mia carriera da calciatore. La Coppa del Mondo è il palcoscenico più importante nel calcio". Il giocatore ha poi parlato del proprio paese: "In Croazia lo sport è veramente importante, ci sono campi ovunque ed i ragazzi imparano proprio li. Io per esempio oggi so praticare molti sport, essere bravi in tutto aiuta nella crescita personale come atleta. Saper praticare tutti gli sport per me è il segreto che rende la Croazia una nazionale così capace". Il giocatore ha poi parlato della propria nazionale: "La Nazionale è come una famiglia per noi. Perché ad esempio c'è Luka Modric che adesso ha trentanove anni, ma c'è da quindici anni in questo gruppo, o anche di più, un modello per noi. Li impari molto, ci sono tanti grandi giocatori che ti insegnano tantissime cose".

Gli obiettivi stagionali

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"Io come giocatore ho sempre fatto più assist che gol, questo è normale per la posizione che ho in campo, ma non saprei quanto potrei raggiungere alla fine della stagione. Per me è importante fare bene come squadra, a volte avrai numeri personali migliori altre volte no. i numeri non sono sempre indicativi delle prestazioni personali, potresti aver giocato bene e non aver fatto assist, o aver giocato male realizzando un assist. Perciò sarei contento se riuscissimo a fare bene come squadra e arrivare dove vogliamo. La Serie A è nuova per me, perciò si tratta di una sfida importante, è sempre bello conoscere nuove competizioni". Il giocatore ha poi raccontato di essere stato molto vicino all'Inter: "Due anni fa ero vicino a molti club e l'Inter era una di queste. Ero molto vicino a trasferirmi li, ma alla fine lo Stoccarda non mi ha lasciato partire in quel momento". Il giocatore ha poi concluso l'intervista salutando i tifosi: "Ciao tifosi del Toro, ci vediamo allo stadio!".