"Bremer ha fatto una partita grandiosa". Così Ivan Juric, nella conferenza stampa post Torino-Milan, ha elogiato l'ottima prestazione del calciatore brasiliano, l'ennesima di una stagione strepitosa, durante la quale si è consacrato ad alti livelli, dimostrando di essere un calciatore dal valore assoluto e pronto per ambire al massimo che il calcio possa offrire. Di sicuro non si può non essere d'accordo con il tecnico granata perchè nel match con il Milan, Bremer è stato l'autentico protagonista difensivo, un vero e proprio muro, che nell'uno contro uno si esalta.
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Bremer, altra prestazione superlativa. Il ct del Brasile non può più ignorarlo
Il brasiliano nel 3-4-2-1 di Juric ha trovato la sua dimensione. Primo in Europa per intercetti: è una calamita per i palloni
MARCATURA - Che sia in velocità o di fisico, Bremer è in grado di reggere ogni tipo di uno contro uno con gli attaccanti avversari. Lui stesso, nell'intervista a Dazn, aveva spiegato il suo atteggiamento: "Se è veloce non posso stargli sempre attaccato perché se mi fa un movimento corto-lungo sono morto. Se l’attaccante è più lento invece gli sto sempre attaccato e gioco subito sull’anticipo". In Torino-Milan il brasiliano ha applicato alla perfezione questa teoria, dimostrandola sul campo. Si è appiccicato come un francobollo a Giroud, non concedendogli niente, e ha retto bene l'uno contro uno con il fulmineo Leao quando è capitato. A questo va aggiunta anche una strepitosa capacità di leggere le giocate avversarie in anticipo. Nel match del Grande Torino di ieri ha infatti raggiunto le oltre 100 intercettazioni in stagione: è il primo a riuscirci nei 5 top campionati europei.
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DIFENSORE ASSOLUTO - Velocità, fisicità e anche propensione offensiva: Bremer in Torino-Milan ha fatto sfoggio di tutto il suo repertorio. Oltre alle già citate chiusure su Giroud e Leao, il brasiliano è stato decisivo nel finale, opponendosi a Messias nel finale di gara e salvando il risultato. Ma non solo, spesso si è trovato anche più avanti dei centrocampisti e ha cercato l'inserimento in velocità. Insomma, il brasiliano è un calciatore moderno, perfetto per l'idea di gioco di Juric, che per almeno altre 7 partite se lo può ancora godere da vicino. Resta da capire come mai il ct del Brasile, Tite, non lo abbia ancora mai convocato: la concorrenza nel suo ruolo è di alto livello, ma i numeri testimoniano quanto sia incomprensibile ignorare un giocatore del genere. Quel che riserva il futuro non si sa, ma se il Toro oggi può vantare la quinta miglior difesa del campionato, ci sono grandi meriti di Gleison Bremer, che nel 3-4-2-1 ha trovato il modulo ideale per spiccare il volo.
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