00:33 min

gazzanet

Bresciani racconta Torino-Ajax: “La Coppa sembrava nel nostro destino”

Roberto Ugliono

Le parole / L'ex attaccante granata protagonista nella doppia sfida con gli olandesi ricorda la partita: "Io e Benedetti prima della partita ci siamo abbracciati augurandoci che fosse il finale di qualcosa di meraviglioso"

Sono passati 28 anni esatti da quel Torino-Ajax, andata della finale di Coppa UEFA. All'epoca ancora nessuno si sarebbe aspettato l'epilogo tremendamente da Toro di quella doppia sfida. Una gara che si inseriva in un percorso incredibile dei ragazzi di Mondonico: "Quella partita nasce da un grande risultato, eravamo molto carichi, perché battere il Real 2-0 fu entusiasmante - racconta Giorgio Bresciani, uno dei protagonisti della finale -  Noi in campionato siamo arrivati terzi e andammo bene anche in Coppa Italia dove ci fermammo alla semifinale. Per il percorso che avevamo fatto, sembravamo dei predestinati per vincere la Coppa. Anzi la dovevamo vincere proprio per tutto quello che avevamo fatto sul campo". D'altronde quel Torino "era proprio una grande squadra e pensare che in finale otto di noi erano usciti dal Settore giovanile granata (oltre a Bresciani, c'erano anche Cravero, Benedetti, Venturin, Lentini, Sordo, Cois e Vieri ndr). Già solo quello fu una vittoria, non tutte le società di calcio sono riusciti a formare una squadra di campioni".

https://www.toronews.net/interviste/lentini-la-semifinale-con-il-real-indimenticabile-ora-mi-godo-le-mie-api/

RICORDI - Già, una compagine fortissima, che Bresciani riassume così: "Giocatori forti, allenati molto bene, una tifoseria eccezionale e una grande società. C'era tutto per fare bene". A proposito dell'allenatore, in panchina c'era Mondonico, che entrerà ancora più nella storia granata nella gara di ritorno e l'ex attaccante granata continua dicendo: "Se devo pensare ai ricordi, prima di tutto ripenso al mister, che ora non c'è più. Fu lui a riportarmi al Toro dopo il prestito all'Atalanta, dove ci eravamo conosciuti. Poi ricordo un abbraccio con Silvano Benedetti. Io e lui siamo molto legati, infatti è il mio testimone di nozze. In quell'abbraccio ci augurammo che quello fosse il finale di qualcosa di meraviglioso. Sapevamo tutti che sarebbe cambiato molto in estate perché era nell’aria che qualcuno andasse via". Poi i suoi ricordi sono un crescendo di emozioni: "Ripenso al Fila stracolmo per ogni allenamento prima della finale, ricordo l'emozione al pensiero di riportare il Toro a vincere qualcosa dopo tanto tempo, ricordo il Delle Alpi già esaurito quando entrammo per il riscaldamento. La passione dei tifosi in quei giorni era veramente infinita".

LA PARTITA - Poi finalmente iniziò il match e una doppietta di Casagrande riusci a recuperare i due momentanei vantaggi degli olandesi targati Jonk e Petterson. Poi all'80' entrò Bresciani per Casagrande e subito un'occasione: "Saltai il portiere e calciai da posizione molto defilata, la palla attraversò tutta la porta senza entrare. Avessi segnato il 3-2, forse, avremmo anche vinto la Coppa". Nonostante il rammarico, "rimane la soddisfazione di aver giocato contro una squadra fortissima. Loro in campo avevano Jonk, De Boer, Winter e Bergkamp, ma noi eravamo ormai abituati a battere le grandi squadre. Giocare alla grande con l'Ajax rimane un orgoglio. Dopo quella partita eravamo convinti di poter vincere la Coppa. Ce l'eravamo giocata alla pari e avremmo potuto batterli ad Amsterdam".