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Brighi, un addio con tanti interrogativi

Federico Danesi

Forse è persino un bene che almeno per oggi tutta l’attenzione sia concentrata solamente su Barreto, ché almeno gli altri potranno concentrarsi sul campo. Anche quelli come Brighi e Sansone che sono affatto certo di giocare...

Forse è persino un bene che almeno per oggi tutta l’attenzione sia concentrata solamente su Barreto, ché almeno gli altri potranno concentrarsi sul campo. Anche quelli come Brighi e Sansone che sono affatto certo di giocare domenica a Pescara. Perché da professionisti daranno tutto sino all’ultimo, ben sapendo che non basterà.

LA LUNGA CORSA - E quello del riminese che nella Roma si è consacrato rimane il caso più strano di tutta la rosa granata attuale. In estate è stato spesso con la valigia in mano, complice una condizione fisica che non convinceva appieno e che si è cristallizzata soltanto alla fine di un lungo ritiro, fornendo quelle garanzie che in primis servivano a Ventura. Ma paradossalmente quella che sembrava una promozione, al tirar delle somme si è rivelata anche la sua condanna.

DA SOLUZIONE A PROBLEMA - Era una soluzione low cost, Brighi, questa va detto con chiarezza. Stipendio pari a 650mila euro a stagione, in linea con la nuova politica cairota, ma soprattutto cartellino ancora in mano alla Roma grazie alla formula del prestito gratuito. Soprattutto a Torino dopo gli alti e bassi (esclusivamente fisici) della stagione a Bergamo avrebbe potuto rilanciarsi considerato il tasso tecnico non eccelso complessivo della squadra. E proprio a Bergamo, altro paradosso, è stato l’inizio della fine. Uno dei migliori in campo, nell’esplosione granata in trasferta, e una coppia con Gazzi che finalmente pareva decollare.

PASSO D’ADDIO - Da lì in poi invece sempre più ai margini, con qualche lieve problema fisico ma soprattutto con una sintonia mai decollata. Ci sarebbero state molte soluzioni, a partire dal centrocampo a tre, per vederlo emergere. Invece oggi è l’uomo delle emergenze, come successo con il Siena ma come forse non succederà domenica sempre che il tecnico non decida di passare a tre in mediana complici le incertezze in avanti. Sogna Bologna, mica il Barcellona, per un affare che può anche andare in porto anche senza cambi in corso. Sogna B olona perché almeno lì potrà esprimere la sua voglia. Tanto che presto qualcuno potrebbe anche rimpiangerlo.Federico Danesi(foto M.Dreosti)