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Brighi, un nome per il centrocampo

Federico Floris

Ieri sera Matteo Brighi sedeva sulla panchina della Roma nella gara di Supercoppa che ha visto i giallorossi perdere ai rigori contro l'Inter il primo trofeo stagionale.
Proprio lo scarso impiego a cui sembra costretto...

Ieri sera Matteo Brighi sedeva sulla panchina della Roma nella gara di Supercoppa che ha visto i giallorossi perdere ai rigori contro l'Inter il primo trofeo stagionale.Proprio lo scarso impiego a cui sembra costretto nella formazione capitolina che in mezzo al campo schiera alternativamente i nazionali De Rossi, Aquilani e Perrotta più il cileno Pizarro, potrebbe spingere il ventisettenne riminese a lasciare la Roma.Nei giorni scorsi si è fatta sempre più insistente una voce di mercato che vorrebbe l'ex clivense al Toro e David Di Michele in giallorosso.Se da un lato il presidente Cairo continua a proclamare l'incedibilità dell'attaccante di Guidonia, il primo dirigente granata ha affermato che il mercato in entrata è ancora aperto soprattutto per il reparto di centrocampo. Ecco, quindi che il nome di Brighi resta comunque di attualità.Il ragazzo è cresciuto calcisticamente nel Rimini (città in cui è nato) dove ha esordito in prima squadra e giocato per due anni in C2. Ottima personalità, grinta, corsa e propensione al gol hanno spinto diverse squadre di A a contattarlo ed è stata la Juve a spuntarla, ingaggiandolo nell'estate del 2000, quando Matteo non era ancora ventenne.Dopo una stagione nell'altra squadra di Torino corredata da una decina di presenze, il ragazzo viene mandato a Bologna affinché possa giocare con maggiore continuità e la stagione alle dipendenze della squadra di Guidolin risulta probabilmente la migliore disputata in A da Brighi, tanto che Trapattoni lo fa esordire con la maglia della nazionale maggiore contro la Slovenia.Il giovane mediano (bravo anche nell'impostare il gioco) l'anno successivo passa al Parma in comproprietà ma in Emilia non sfonda, anche a casa di una serie di fastidiosi infortuni.Il riscatto giunge prontamente l'anno successivo in quel di Brescia. Nelle rondinelle Brighi disputa 29 partite e segna un gol. La squadra è di buona levatura è si classifica all'undicesimo posto, guidata in panchina proprio da Gianni De Biasi ed in campo, per l'ultimo anno da professionista, da Roberto Baggio.Nell'estate 2004 Brighi esce dall'orbita Juve che nel tempo ha preferito mandarlo a giocare altrove piuttosto che puntare con convinzione su di lui. Il centrocampista romagnolo va alla Roma nell'ambito dell'affare che porta in bianconero il brasiliano Emerson.Anche nella capitale però non trova subito la necessaria fiducia e passa in prestito per tre stagioni al Chievo.Qui, nonostante la retrocessione in B del 2007, trova continuità d'utilizzo e buoni standard di rendimento che l'estate passata gli sono valsi il ritorno in giallorosso.Spalletti lo ha schierato per 24 volte, spesso a partita in corso e le prestazioni dell'ex bresciano sono state sempre di livello.Affidabilità, integrità fisica e completezza (può interdire e proporre) sono le qualità che potrebbero spingerlo al Toro. Scopriremo presto se ciò avverrà in questa sessione di mercato che termina il 1 settembre.