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13 marzo 2020, Rosario Rampanti compie 71 anni: nel giorno del suo compleanno, il nostro apprezzatissimo Serino scambia con noi qualche riflessione in una puntata speciale della rubrica "Parola al Mister".
Serino, tanti auguri, certo non è il più felice dei contesti...
"Guardo la tv e rabbrividisco nell'apprendere le situazioni degli ospedali in zone come quelle di Bergamo e Brescia. Credo che Cairo negli scorsi giorni abbia ben descritto la portata di questa emergenza. Di questo passo, le proiezioni parlerebbero di un numero impressionante di morti. Per fortuna sono arrivate le misure del governo. Secondo me servirebbe qualcosa di ancora più drastico, ma ora pensiamo tutti a rispettare le regole. E' facile parlare ora, ma io già da qualche tempo avevo sensazioni negative sulla situazione. Infatti sono isolato a casa già da qualche settimana: certo non sono uno che abbia mai amato le occasioni di mondanità, ma alla mia età devo stare molto attento".
La Serie A avrebbe dovuto fermarsi prima?
"Certo, le istituzioni hanno titubato troppo nel prendere il provvedimento di fermare tutto lo sport. Ora sorge il grande problema di capire cosa fare di questo campionato. Ci sono aspetti economici enormi da considerare oltre a quelli sportivi, visto quanto incide uno scudetto, una partecipazione alla Champions o una retrocessione sui bilanci di un club. E temo che non si tornerà così presto in campo. Vedremo cosa succederà, di sicuro mi pare difficile che il campionato possa avere una sua normale conclusione nei tempi previsti visti anche i casi di positività tra i calciatori".
https://www.toronews.net/toro/rampanti-i-giocatori-del-torino-hanno-accusato-oltremodo-la-contestazione/
In che direzione si andrà, secondo te?
"La UEFA dovrà capire che l'unica soluzione è rinviare gli Europei al prossimo anno per permettere ai campionati di concludersi anche a giugno o a luglio. L'emergenza sanitaria di questo passo avrà un impatto importante anche per le altre leghe europee, le cui nazioni hanno preso sottogamba il problema. L'Italia è stato il primo paese ad essere colpito così duramente ma sarà anche il primo a uscirne. Detto questo ci vuole un percorso comune, le varie federazioni si devono coordinare, e spostare l'Europeo mi sembra l'unica soluzione possibile".
E il Toro?
"Il Toro forse è l'unico che in parte ci guadagna da questa disgrazia collettiva che ci sta colpendo. Nel senso che la squadra sembrava in un vortice negativo infinito, l'emorragia era da interrompere; e a interromperla ci ha pensato questa terribile situazione che nessuno si augurava mai potesse capitare. Sento parlare di ipotesi riguardo alla conclusione del campionato, come il playout a quattro squadre, che garantirebbero la salvezza automatica. Vedremo come andrà a finire tutto questo. Di sicuro spero che la pausa possa essere sfruttata da chi di dovere per fare tesoro, una volta per tutte, degli errori commessi".
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Ad esempio?
"I problemi è meglio prevenirli che curarli. E chi gioca al Torino deve avere la motivazione giusta. Bisogna ragionare più approfonditamente su acquisti e cessioni, senza preconcetti, in modo da assicurarsi che a vestire la maglia granata siano esclusivamente giocatori che sposino un progetto e non tendano a vivere di rendita per quanto fatto in passato. Chi gioca nel Torino deve sapere bene una cosa: il tifoso granata vuole vedere giocatori che diano tutto. Chi lo fa avrà il sostegno della piazza: poi si può vincere o perdere, ma la grande motivazione è la base che non potrà più mancare".
Grazie Serino e ancora tanti auguri.
"Grazie davvero, è un compleanno un po' atipico, lo festeggerò in casa con la moglie e la mia figlia più piccola, Sara. Ma sarà comunque un giorno speciale".
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