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Sex symbol, ostentatezza, l'essere personaggio sui social, un carattere espansivo e che non si sottrae di certo dai riflettori da una parte; riservatezza, morigeratezza nello stile di vita, umiltà dall'altra. Marco Borriello e Andrea Belotti, i due bomber che animeranno la sfida di domenica tra Cagliari e Torino, non potrebbero essere più diversi, dal punto di vista caratteriale. Ma in punto in comune c'è una cosa: il gol, la capacità di trovarlo e l'ostinazione nel cercarlo.
Borriello, al suo arrivo a Cagliari, era stato accolto tra lo scetticismo generale. L'età avanzata e le ultime stagioni non entusiasmanti hanno fatto balzare, nell'Isola, a conclusioni affrettate: "Viene qui solo per svernare e prendersi l'ultimo contratto della carriera". Ebbene, l'attaccante napoletano ha stupito tutti e sta scrivendo a suo modo delle pagine di storia del Cagliari. I suoi 13 gol in 30 partite fanno di lui, attualmente, il giocatore più anziano dei rossoblù in grado di mettere insieme un tal numero di reti. Ma è anche dal punto di vista personale che Borriello sta raccogliendo soddisfazioni importanti. Solo in due stagioni, infatti, aveva fatto meglio: nel 2008/09 quando segnò 19 reti con la maglia del Genoa e nel 2010/11 con le 14 siglate quando militava nel Milan. Traguardi entrambi alla portata, visto che mancano otto partite al termine della stagione. Ovviamente, il Torino spera che la caccia ai record personali riparta dalle ultime sette partite.
Torino che, per cogliere la terza vittoria stagionale e sconfiggere così il mal di trasferta che lo affligge da inizio stagione, si affiderà soprattutto ad Andrea Belotti. Il bomber bergamasco, fresco del bagno di folla dell'evento al Granata Store dell'altra sera, giocherà per obiettivi di squadra ma anche personali. Il primo traguardo nella mente del Gallo è il titolo di capocannoniere; poi c'è la Scarpa d'Oro, un sogno al quale è giusto non dire addio prima del tempo; infine, c'è la personalissima corsa alla storia granata, col record stagionale delle 29 reti di Valentino Mazzola (datato 1946-1947) da riscrivere. E quella di Cagliari può essere una partita giusta, vista la fragilità difensiva dei sardi, per rendere ancora migliore una stagione già fantastica.
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