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Cagliari-Toro: i granata dipendono da Cerci e Immobile

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Sembra di essere tornati indietro di nove mesi, quasi fosse un flash-back: Toro sotto e in sofferenza a Cagliari, poi la rimonta, infine la beffa allo scadere o quasi. Nella gara di ritorno della scorsa stagione finì con un più rocambolesco 4-3...
Giacomo Zanetello

Sembra di essere tornati indietro di nove mesi, quasi fosse un flash-back: Toro sotto e in sofferenza a Cagliari, poi la rimonta, infine la beffa allo scadere o quasi. Nella gara di ritorno della scorsa stagione finì con un più rocambolesco 4-3 e i capovolgimenti di risultato furono diversi, ma la sostanza è la stessa: altra sconfitta, e Toro che non riesce a vincere in terra sarda dal settembre 1991 (da allora 10 sfide in A, quattro pareggi e sei successi dei rossoblu). Nel complesso, il Torino è riuscito a raccogliere un solo punto negli ultimi sei confronti di campionato con la compagine sarda.   ANCORA CONTI – Nel 2013 Daniele Conti si è conquistato di diritto il titolo di nemico numero 1 del Toro: quattro gol, frutto di due doppiette, nessuno ha segnato così tanto contro la formazione granata in questo anno solare. Un tempo segnava quasi solo contro la “sua” Roma, ora sembra quasi aver voluto vendicare i giallorossi dopo il pareggio con cui il Toro ha interrotto il record di vittorie dei capitolini...   PARTENZA STENTATA – Granata accorti e poco propensi ad offendere nella prima fase della gara, dando quasi l’dea di accontentarsi di un punto a Cagliari. In tutto il primo tempo i granata hanno effettuato un solo tiro nello specchio della porta avversaria, alla mezzora con Ciro Immobile. I padroni di casa sono stati abili nel tenere la linea difensiva alta per impedire a Cerci e Immobile di attaccare la profondità come loro solito: sei i fuorigioco sbandierati ai granata, mai così tanti in questo campionato (cinque di questi al numero 9 del Toro).    SE NON È CERCI, È IMMOBILE – L’attaccante di Torre Annunziata è in un buon momento di forma, e dopo la parentesi genoana sembre essere ritornato quello che a Pescara segnava con costanza: è andato a segno in quattro delle ultime cinque partite da lui giocate in campionato. Davvero un’ottima media realizzativa. Il Toro sembra davvero dipendere totalmente da lui e Cerci per trovare la via del gol: 12 le reti segnate dalla coppia d’attacco, mentre tre delle restanti sei marcature granata hanno visto l’assist vincente di uno di questi due giocatori. Tradotto in altre parole, solo tre dei 18 gol del Torino non hanno visto la partecipazione, con gol o assist, di almeno uno fra Immobile e Cerci. Un dato impressionante.   LE PALLE INATTIVE – Altre due reti incassate, in parte per colpa di gravi disattenzioni, su palle inattive. Salgono così a 13, su 21, i gol subiti dal Toro su calci piazzati: quattro corner, due punizioni dirette, due indirette cinque rigori. Entrambi i gol di Conti sono inoltre arrivati nei finali dei due tempi: negli ultimi 15 minuti delle due frazioni di gioco i granata hanno concesso agli avversari 11 gol, più di ogni altra squadra in questa Serie A. Siamo alle solite: la squadra sembra ancora poco matura, e si lascia andare a cali di concentrazione che spesso costano caro, in una categoria dove nessuno ti regala nulla. Nulla è perso, ma alla pausa il Toro arriva con una sconfitta che pesa, e dopo 12 giornate conta (penalizzazione esclusa) tre punti in meno rispetto allo scorso campionato. Anche quest’anno ci sarà da soffrire.    Giacomo Zanetello   dati forniti da