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Cagliari-Toro: il lavoro è finito, domani solo la rifinitura

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 Ora la palla passa al Torino. Domenica pomeriggio, il Torino scenderà in campo al Sant'Elia per una sola cosa: i tre punti. Paradossalmente, sarà molto, molto più difficile e insidioso affrontare il Cagliari piuttosto che la Roma. I sardi...
Federico Lanza

Ora la palla passa al Torino. Domenica pomeriggio, il Torino scenderà in campo al Sant'Elia per una sola cosa: i tre punti. Paradossalmente, sarà molto, molto più difficile e insidioso affrontare il Cagliari piuttosto che la Roma. I sardi hanno dieci punti in classifica e vengono da una pesantissima sconfitta interna (3-0 contro il Bologna), dove l'unica buona notizia per gli isolani è venuta dalla parziale riapertura dello stadio di Cagliari. O di Casteddu, come dicono amorevolmente i tifosi rossoblù. Il Torino ha dimostrato di avere le carte in regola per imporre il proprio gioco: sia con le "piccole" sia contro le grandi, come ha già dimostrato di saper fare contro Inter e Roma soprattutto.La vittoria in Sardegna manca dal lontano 1991, quando fu un grande Scifo, trascinatore di un immenso Torino - uno dei più forti di sempre - a regalare il successo ai granata. Cagliari? Con tutto il rispetto del caso verso una squadra che ha vinto un campionato con uno dei giocatori italiani più forti di sempre, tale Gigi Riva, il Toro (inteso non come mero gruppo di giocatori, ma bensì come entità storica) deve ambire a risultati più importanti; non può semplicemente accontentarsi di una trasferta in Sardegna, per quanto bella sia. "Ma i percorsi di crescita passano anche da queste partite", direbbe Ventura. E in parte ha ragione. Se il Toro non riesce a vincere contro le "piccole" del nostro campionato, come può sperare di tornare ad essero quella squadra che intere generazioni hanno imparato ad amare?La classifica è bugiarda: i 12 punti accumulati non rispecchiano quanto di buono fatto vedere dal Torino in queste 11 partite. Ma in quella casellina della classifica, quella indicata dalla sigla "GF" (che non è Grande Fratello) ma bensì "gol fatti", le ottime prestazioni contano poco. I gol realizzati, sì. Poi, poco importa se uno e una conseguenza dell'altro... Il Torino deve imparare, in un certo senso, a "vincere male", come fanno tante squadre che non hanno un gioco eccelso ma che fanno del cinismo l'arma più affilata. Domani ci sarà solamente la rifinitura, per oliare gli ultimi ingranaggi di questa sfida che potrebbe dire molto sulla situazione attuale del Torino.Federico Lanza (foto Dreosti)