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Un confronto intenso, per non dire acceso. Durato due ore, al Filadelfia, il 4 maggio. È quanto accaduto ieri tra Urbano Cairo e Massimo Bava, presidente e direttore sportivo del Torino. Il patron granata, dopo essersi recato in mattinata a Superga per l’omaggio al Grande Torino, è sceso in città e si è diretto al Filadelfia dove aveva un appuntamento con l’ex responsabile del settore giovanile promosso a direttore sportivo dopo l’addio nel 2019 di Gianluca Petrachi. Il tema dibattuto è stato l'accordo ormai raggiunto con Davide Vagnati, che diventerà direttore sportivo del Torino a partire dalla prossima stagione. Come già raccontato, il 41enne dirigente ha rescisso con la Spal per siglare un biennale con opzione con Cairo. Dal prossimo anno sarà lui l’uomo mercato granata e porterà con sè diversi collaboratori a partire dallo scout Gianmario Specchia.
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"IL CONFRONTO - Secondo quanto appreso, Massimo Bava non ha gradito (eufemismo) il trattamento ricevuto, innanzitutto per i metodi adottati dal patron. Il dirigente dei trionfi della Primavera granata degli ultimi anni avrebbe infatti saputo dell’accordo tra Cairo e Vagnati, prima di ieri, solo da media e addetti ai lavori. Discussioni sono poi nate anche sull’operato del direttore sportivo, che certamente non ha inciso granché sulla costruzione dell’ultimo Torino. Il patron ha in ogni caso proposto a Bava di rimanere in società, con altri ruoli più vicini a quanto portato avanti sino allo scorso anno. Ma il futuro del dirigente granata, al Torino dal 2012, è un punto interrogativo: l’unica certezza è rappresentata ad oggi dai due anni di contratto che gli rimangono.
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