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In occasione del 110° compleanno del Torino, il presidente granata Urbano Cairo è intervenuto come ospite alla trasmissione sportiva di Radio 2, "Italia nel pallone", queste sono state le parole del presidente granata:
Un pensiero sul Derby:
"Prima di tutto noi dobbiamo giocare bene domani e poi preparare la sfida del derby con un atteggiamento di grande concentrazione per fare bene ma senza avere delle pressioni, perchè quella con la Juve è una partita speciale ma è una partita come le altre, quindi noi dobbiamo riuscire a prepararla con la stessa determinazione senza avere ansie particolari. In questo credo che Mihajlovic possa togliere tutte le ansie alla squadra perchè è uno che va subito dritto al punto. Secondo me la focalizzazione è la cosa più importante"
Ha poi parlato di Belotti:
"Belotti è un giocatore che noi seguivamo e che ci piaceva molto; l'investimento fatto per lui è un investimento importante per il Torino e per le nostre finanze, ma lo abbiamo fatto volentieri perchè ritenevamo che lui avesse un grandissimo potenziale che sta in parte già realizzando, ma secondo me ha ancora molto potenziale da dimostrare anche se sta già facendo molto bene. E' il secondo miglior cannoniere dell'anno solare e per noi è un giocatore importantissimo, ma ho imparato che in una squadra il giocatore è importante ma lo è di più quello che fa la squadra, secondo me non dobbiamo dimenticare anche gli altri bravi giocatori che abbiamo, da Iago Falque a Ljajic".
Un pensiero su Ferrero:
"Io non giudico mai nessuno. Ferrero è simpatico e ha questo modo scanzonato di approcciare le cose e va benissimo, la cosa importante nel calcio è avere anche un atteggiamento scanzonato ma mantenendo sempre il rispetto, il rispetto di tutti è molto importante; ma anche il fatto di non prendersi sempre troppo sul serio; per me il calcio deve essere visto come una passione, come un gioco ed è importante che tornino le vecchie bandiere, perchè avere dei giocatori legati alla propria squadra è bello".
Su Mihajlovic:
"E' un allenatore di grande qualità ed è un uomo vero, è una persona per bene e a me piace molto; inoltre mi piace la sua ambizione, si pone degli obiettivi ed è un allenatore molto capace".
La differenza tra Ventura e Mihajlovic:
"Sono allenatori molto diversi per carattere; alla base di entrambi c'è il coraggio di lanciare e saper far giocare i giovani e questo è molto importante per noi che abbiamo deciso di puntare sul loro sviluppo. Dopodichè hanno caratteri diversi e provengono da culture diverse, ma io non dimentico che con Ventura abbiamo iniziato un ciclo importante. Adesso credo che Mihajlovic sia la naturale prosecuzione di quel lavoro con il punto di contatto dei giovani ma con la voglia di dichiarare di più il suo obiettivo, mentre Ventura era meno tentato dal dichiararlo per motivi scaramantici. Mi è piaciuto Mihajlovic che quando è arrivato ha subito parlato di Europa".
Sul mercato di riparazione:
"Io ho già detto sia con il mister che con Petrachi che se c'è la possibilità di fare qualcosa, un acquisto o degli inserimenti di giocatori che saranno in grado di migliorare la squadra e di essere un valore aggiunto ben vengano, quindi noi li cerchiamo anche se siamo già molto contenti così per la rosa che abbiamo ma credo che qualcosa si farà; a gennaio comunque serve tempo per l'inserimento dei giocatori, non è una cosa immediata".
Un pensiero sulla Chapecoense:
"E' stata una tragedia che ha riportato alla mente quello che è successo al Grande Torino nel 1949, non si può dire nulla per ridurre lo sgomento dopo questo tipo di tragedie".
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