Il presidente ha poi sottolineato ancora una volta la necessità di pensare partita per partita: "Credo che tanti di voi fossero allo stadio col Milan perché il Toro Club di Saluzzo ci dà sempre grande aiuto. C’erano 1500 milanisti ma non si sentivano, lo stadio era tutto nostro e i nostri tifosi hanno dato la spinta. Quando non hanno dato il secondo giallo a Suso sono diventato matto, un presidente non lo deve fare… In quel caso non mi sono contenuto. Io spesso mi pongo degli obiettivi difficili anche nella mia attività di imprenditore, ad esempio quando ho scalato RCS e mi sembrava impossibile perché ero contro tutti: Pirelli, Della Valle, Unipol. RCS perdeva 250 milioni l’anno e adesso ne guadagna 85. Ho lanciato un’opa e tutti mi avevano fatto capire di togliermi dalle palle. Io dissi, col cavolo, ora me la gioco. Ma non ho mai pensato alla vittoria finale, ho sempre pensato a fare una cosa una dopo l’altra, quelle che servivano. E va fatto anche a livello calcistico. Pensiamo ad una partita dopo l’altra e poi facciamo i conti".
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