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Cairo conferma, Rodriguez non rinnoverà: incompatibili gli obiettivi delle parti

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La conferma è arrivata dal presidente Cairo lunedì sera. L'elvetico lascia il Torino dopo quattro stagioni e 129 presenze
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Ricardo Rodriguez non rinnoverà. Forse non è nemmeno una notizia perché nell'ambiente granata già da tempo si sapeva che l'elvetico non avrebbe proseguito la propria avventura sotto la Mole. Già da una sera dello scorso agosto, dopo un Torino-Cagliari, si era ampiamente capito che il rapporto sarebbe terminato il 30 giugno 2024 e così sarà. Il presidente del Torino Urbano Cairo ha confermato quello che un poì tutti sapevano nel corso del suo intervento ai microfoni di Sky Sport lunedì sera. Parlando di Alessandro Buongiorno, ha menzionato anche Rodriguez e l'ha fatto in questi termini: "Alessandro Buongiorno nella prossima stagione sarà capitano al posto di Rodriguez che è in scadenza" (LEGGI QUI). La parola fine è stata quindi scritta definitivamente. Per lo svizzero l'esperienza al Toro si chiude dopo quattro stagioni, la prima tribolata sotto la gestione Giampaolo e Nicola, le altre tre molto positive con Juric in panchina. Per lui in granata 129 presenze e un solo gol, quello al Milan il 18 maggio, nell'ultima partita ufficiale disputata con il Toro (è rimasto in panchina al Gewiss contro l'Atalanta).

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Incompatibilità di obiettivi, divorzio forzato ma felice tra Torino e Rodriguez

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Si era capito da tempo che il rapporto tra Rodriguez e il Torino sarebbe finito con la scedenza del contratto perché entrambe le parti avevano dimostrato di non voler proseguire assieme. La società di Cairo non ha mai proposto un rinnovo contrattuale e nello stesso tempo Rodriguez e il suo seguito non hanno mai espresso la volontà di rimanere. Come detto, era già tutto definito dall'agosto scorso dopo Torino-Cagliari. Del resto, il Torino vuole ringiovanire la rosa, a maggior ragione con l'ormai sempre più probabile arrivo di Vanoli, mentre Rodriguez avrebbe voluto strappare un altro contratto importante che i granata erano impossibilitati a offrirgli. Piena incompatibilità di obiettivi e la conseguenza naturale è stato il divorzio. La separazione è stata, però, tutt'altro che burrascosa. Rodriguez si è comportato fino all'ultimo giorno uno splendido esempio di professionalità e il Torino ha certamente apprezzato il comportamento e l'atteggiamento dello svizzero, come dimostrato dai tanti messaggi d'affetto dopo la prestazione contro il Milan di metà maggio. Dal punto di vista tecnico per il Torino andrà via un pilastro. Rodriguez ha infatti garantito costanza di rendimento ed è stato un giocatore assolutamente integro. Il suo addio sarà quindi molto diverso rispetto a quello di Koffi Djidji e sarà un elemento difficile da rimpiazzare.

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