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Cairo: “Ho sempre lavorato molto, ecco come decisi di prendere il Toro nel 2005”

Cairo risponde così ad una domanda sulle sue imprese lavorative: "Inizialmente i miei genitori mi hanno spinto dandomi dei valori importanti ai quali ispirarmi. Se non sono convinto al 100% però non mi faccio trascinare da chi mi spinge. Le cose vanno fatte quando uno si sente pronto, io cerco le sfide e ci sono momenti in cui voglio avere nuove opportunità. Come quando abbiamo scalato RCS. L'8 aprile  2016 facciamo l'offerta e poi alti soci storici hanno cercato di fare un'offerta migliore. Io poi ho rialzato e ci sono state più fasi perché si è conclusa il 15 luglio. È stata molto sentita, quasi 100 cento giorni molto complicati e totalmente dedicati. Arriviamo al giorno in cui si contano le azioni, mi telefona il broker che mi trattava le azioni e mi dice che eravamo arrivati al 49% partendo dal 9%. In quel momento ho avuto un pizzico di paura però poi dopo abbiamo fatto un grande lavoro tutti insieme".

L'imprenditore alessandrino ha poi concluso spiegando il significato della vittoria: "Non bisogna essere incontentabili. Da un punto di vista psicologico è bello godersi una vittoria anche se è un godimento che dura poco tempo perché gli esami non finiscono mai. Tutti abbiamo subito sconfitte anche molto dolorose. Io ci soffro e ci ripenso però poi sono capace di mettermi le sconfitte dietro le spalle. Purtroppo capitano a tutti e sono parte della vita. Cercare di trarre qualche beneficio per imparare qualcosa. Ai più giovani dico che è bello cambiare e non rimanere fermi su delle cose solo perché si sono sempre fatte in quel modo. I giovani devono mettere in challenge tutto e tenere le cose più buone. Se la civiltà è cresciuta è perché qualcuno ha messo in discussione cosa si faceva prima".

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