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Ci sono partite che si giocano ben prima di quella dell’Olimpico contro il Milan e che vedono in campo direttamente Urbano Cairo, con prospettive che tra domani e giovedì potrebbero cambiare radicalmente anche il futuro del Toro e...
Ci sono partite che si giocano ben prima di quella dell’Olimpico contro il Milan e che vedono in campo direttamente Urbano Cairo, con prospettive che tra domani e giovedì potrebbero cambiare radicalmente anche il futuro del Toro e dei capitali da investire nella squadra. Perché la vendita del pacchetto La7 da parte di Telecom Italia Media è arrivata ad una svolta probabilmente decisiva e il Gruppo Cairo è ancora dentro.DUE IN CAMPO - Facendo ordine, due al momento le offerte che le indiscrezioni dagli ambienti economici danno per quasi certe anche alla luce del fatto che i tempi per presentarle sono scaduti. Da una parte quella di Clessidra, il gruppo finanziario guidato da tre manager italiani tra i quali Claudio Sposito, che prevederebbe un’offerta vicina ai 300 milioni di euro sia per le tv che per i tre multiplex destinati alla trasmissione in digitale terrestre. Dall’altra invece quella di Cairo Communication che però sarebbe solo per gli asset televisivi, quindi di poco superiore ai 100 milioni. Una mossa strategica, ché Cairo Communication ha in essere ancora per sette anni un contratto che lo lega a TI Media per la pubblicità, ma che tutti gli acquirenti possibili hanno detto di voler ridiscutere al ribasso. Più defilate al momento le posizioni di H3G e Discovery visto che la prima vorrebbe tutto i pacchetto ma senza spendere più di 250 milioni di euro mentre la seconda come Cairo punta solo sulle tv.
IL TORO ATTENDE - Giovedì è in programma un consiglio d'amministrazione di Telecom Italia e tutte le carte dovrebbero essere sul tavolo. Ai tifosi del Toro interessa relativamente, certo. Ma pensare che tutta se non molta dell’attenzione presidenziale sia rivolta (giustamente) ai suoi affari non apre scenari incoraggianti per gli investimenti calcistici, specie se dovesse andare in un certo modo.Federico Danesi(foto M.Dreosti)
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