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LE VOCI

Cairo: “Mercato difficilissimo, ora tocca a Juric. Dazn? scelta economica”

Redazione Toro News

Il presidente del Torino FC ha dialogato questo pomeriggio sul palco di Piazza Umberto I con Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio

Urbano Cairo ha aperto la 10ª edizione del Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani. Il presidente del Torino FC, editore di Corriere della Sera e di La7, ha dialogato questo pomeriggio sul palco di Piazza Umberto I con Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio. Diversi i temi affrontati e non è potuto mancare quello riguardante il club granata: "Il mercoledì precedente alla chiusura del mercato - dice Cairo - , Juric ha voluto esprimere la sua opinione: la rispetto come faccio sempre e la tengo in considerazione. Ho fatto un investimento per prenderlo senza fare austerity, perché lo merita. E avendo preso lui volevo dargli ciò che mi chiedeva, nei limiti del possibile e dell’economicamente giusto".

I VOLTI NUOVI - Il presidente del Torino FC prosegue parlando della crisi che sta vivendo il mondo del calcio negli ultimi anni: "Il calcio, non dimentichiamolo, è nella crisi peggiore degli ultimi 30 anni: una perdita del 30% abbondante. Ma ciò che chiede l’allenatore è giusto saperlo, privatamente o pubblicamente, ed è meglio parlarsi con franchezza". Urbano Cairo continua commentando il mercato granata: "Io stavo già intervenendo e poi sono arrivati giocatori interessanti come Brekalo, Praet, lui ha assunto buone informazioni su Zima che non conosceva, è arrivato Pobega e avevamo già preso Pjaca. Juric è un allenatore molto bravo, lo ha dimostrato quando portò il Crotone dalla B alla A e a Verona lanciando tanti giovani e ottenendo risultati importanti con una rosa tutto sommato striminzita".

GLI OBIETTIVI - L'editore di Corriere della Sera e di La7 conclude spendendo due parole su quello che si aspetta da questa stagione: "L'obiettivo non lo dico. Questo è un anno di transizione, gliel’ho detto a Juric: non gli ho chiesto l’Europa, dobbiamo costruire. Abbiamo tre anni di contratto e lo stimo: dobbiamo fare una squadra adatta a lui. Questo è stato un mercato difficilissimo. Volevo dare e ho dato, anche se avrei voluto farlo prima. Adesso tocca a lui lavorare e dimostrare che possiamo raggiungere risultati, facendo un’annata diversa dalle ultime due".

DIRITTI TV - Conclusa la parentesi Toro, Urbano Cairo si esprime anche su un altro tema, quello dei diritti tv: "Credo che noi abbiamo fatto una scelta legata a una situazione economica diversa e migliorativa di Dazn rispetto a Sky - sostiene il presidente del Torino FC - , che peraltro ha fatto un lavoro eccellente negli anni scorsi. Sky avrebbe potuto, volendo, mettere una cifra non di tanto più importante e si sarebbe aggiudicata i diritti. Non l’ha fatto e ha fatto una scelta evidentemente legata a motivi economici e ha perso un prodotto fondamentale quale il calcio". Queste le parole dell'editore di Corriere della Sera e di La7 che prosegue così: "Credo che Dazn farà bene, chiaramente c’è una fase di messa a punto che credo possa far vedere il calcio nella maniera migliore possibile - prosegue Cairo - . Quello che va ripensato e riconsiderato è il tema legato all’ingresso dei fondi nella Lega Serie A. C'era una trattativa avviata con CVC, Advent e Fsi per farli entrare nella Lega, poi tutto si è congelato".

FONDI - In conclusione, Urbano Cairo affronta anche il discorso risorse: "Peccato perché il calcio ha bisogno di risorse, quel miliardo e 700 milioni potevano essere molto utili, per sviluppare infrastrutture e anche in parte come cuscinetto per i problemi legati al Covid. Non si è fatto e la Spagna, che è molto più avanti di noi con diritti tv esteri da 1 miliardo contro i nostri 2/300, hanno una visione più lucida della nostra e hanno fatto entrare i fondi nella Liga con il 10% pagato 1,2 miliardi. Oggi - conclude il presidente del club granata - quando ci sono momenti di difficoltà bisogna saper rinunciare a qualcosa per inserire gente che portano risorse fresche e capacità manageriali che alla Lega è mancata. Otto/nove anni fa eravamo la seconda Lega dietro la Premier League, oggi ci hanno superato di gran lunga Liga e Bundesliga, quindi c’è un problema manageriale importante che dobbiamo risolvere".