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Cairo, passione e rischio per il Toro. Ora il verdetto del campionato

Nicolò Muggianu

Il commento / Il presidente granata sta dando prova di immedesimarsi sempre più con le vicende della sua società

"In molti gli hanno rimproverato per anni di avere più a cuore i risultati economici che quelli sportivi, di non tenere abbastanza alle sorti del Torino. Ma, giunto al quattordicesimo anno di presidenza, Urbano Cairo sta dando prova di voler spostare in alto l'asticella delle ambizioni, di vedere il Torino come un punto d'orgoglio personale a cui tiene moltissimo. Lo ha dimostrato con i fatti: dal bilancio del 2018 che si è chiuso per la prima volta dopo anni con un passivo, poi con le prese di posizione pubbliche: forti e nette, come quelle sugli errori arbitrali a danno del Toro e sull'ipotesi Super Champions che minaccerebbe l'esistenza della Serie A per come la conosciamo ora.

"PASSIONE - Cairo si è mosso con decisione per spostare il derby dal 4 maggio, data in cui era stato inizialmente collocato per facilitare la corsa Champions della Juventus. Alla fine a cancellare il problema ci ha pensato l'eliminazione dei bianconeri per mano dell'Ajax. Non solo: la "sfuriata" televisiva con Giuseppe Cruciani; il volo a Madrid per difendere gli interessi della Serie A e dunque del suo Torino; l'ultima campagna acquisti in cui, seppur con qualche acquisto che non ha reso secondo i piani, la totale assenza di quelle famose plusvalenze che i tifosi faticano a digerire ha causato il rosso di bilancio del 2018. Tutti elementi che tracciano il ritratto di un Cairo sempre più immedesimato con le vicende del suo Torino, il che certo farà piacere a molti tifosi, sebbene tutto sia - come sempre - migliorabile. Le tre partite che mancano alla fine di questa Serie A diranno se il rischio imprenditoriale che il presidente si è assunto avrà pagato.