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REGGIO NELL'EMILIA, ITALY - SEPTEMBER 17: Sasa Lukic of Torino FC competes for the ball with Abderrahman Harroui of US Sassuolo during the Serie A match between US Sassuolo and Torino FC at Mapei Stadium - Citta' del Tricolore on September 17, 2021 in Reggio nell'Emilia, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Che partita attendersi domani alle 18.30 tra Torino e Lazio? Le filosofie di calcio di Maurizio Sarri e Ivan Juric sono differenti. "Orizzontale" è una parola chiave per il biancoceleste, che punta sempre a stanare l'avversario e a costruire dal basso, mentre "verticale" è un mantra per il tecnico granata, che cerca di recuperare il pallone alto grazie a una costante e organizzata aggressione per poi imbucare immediatamente. Orizzontale e verticale, dunque, sono due parole opposte e non sovrapponibili e rappresentano due concetti agli antipodi, così come sono agli antipodi i due modi di giocare di Torino e Lazio in questo avvio di torneo.
POSSESSO PALLA - La Lazio, manco a dirlo, è la squadra in Serie A che dopo quattro giornate ha tenuto maggiormente il pallone tra i piedi (quasi 32 minuti, 17'41" dei quali nella propria metà campo). Una costruzione dal basso ripetitiva e costante con l'obiettivo di eludere la pressione avversaria per presentarsi nella metà campo rivale con più spazi da sfruttare, contando anche sull'indubbia qualità a disposizione dei biancocelesti. Ma non corre soltanto il pallone nella nuova Lazio di Sarri. Nessuno sin qui ha corso quanto i capitolini: 110 chilometri di media a gara, 5 chilometri in più rispetto al Torino che si colloca precisamente a metà della speciale graduatoria. Ciò si spiega con il fatto che anche la Lazio una volta persa la sfera tende a riorganizzarsi prontamente per portare una pressione alta e per impossessarsi di nuovo della palla. Gli attacchi della Lazio (secondo miglior attacco dietro solo all'Inter) non vengono portati soltanto centralmente ma anche, se non soprattutto, dalle corsie esterne dove vengono disegnati parecchi traversoni (già tre i gol di testa degli aquilotti). Questo però è un punto in comune col Torino, che è primo nella classifica dei cross riusciti su azione (13) e nei tiri di testa (12, a pari merito con l'Inter).
DISTANZE - La Lazio ha, pertanto, peculiarità chiare, ma gli automatismi devono ancora essere oliati nel migliore dei modi, poiché il gioco di Sarri richiede tempistiche di adattamento molto lunghe. E lo dimostrano i risultati recenti. Dal canto proprio, il Torino sarà chiamato a una gara di sacrificio. Aver fatto girare un buon numero di giocatori venerdì e aver due giorni in più di riposo rispetto alla Lazio alla lunga potrebbe rivelarsi un vantaggio. Il gioco di Juric, come si può intuire, è dispendioso fisicamente (e il tecnico ha detto anche mentalmente), quindi c'è bisogno della massima freschezza per attuarlo. Inibire le fonti di gioco della Lazio con la stessa aggressività di Reggio Emilia potrebbe dare grandi vantaggi al Torino, che poi in avanti ha dimostrato di avere le qualità per fare male. I granata, inoltre, non potranno prescindere dalle giuste distanze tra i reparti che sono state letteralmente ineccepibili durante i 90' del Mapei Stadium. Solo così, infatti, si potrà far lavorare senza affanno la retroguardia e si potrà concretizzare quella pressione alta ormai già tanto cara ai tifosi granata.
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