”Sono tutti a disposizione per domani. Forse, quello più indietro di condizione è Elmas. Tutti gli altri sono arrivati in buone condizioni. Normale che devono anche loro entrare in un contesto e far capire che, se vogliono il posto in squadra, se lo devono guadagnare”. Così ha commentato Paolo Vanoli la condizione dei nuovi acquisti del Torino in questo mercato di gennaio: Casadei, Elmas, Biraghi e Salama. Il Torino con il cambio di modulo aveva bisogno di alcuni uomi sulla trequarti. In questo senso, va letto l'arrivo di Elmas che, però, deve trovare ancora la forma migliore.


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Calciomercato, da Salama a Casadei: dove giocheranno i nuovi arrivati del Torino
Vanoli: "Non volevo uno che venisse a fare numero"
—I malumori nella tifoseria granata sono ben noti. Il mancato arrivo del sostituto di Duvan Zapata ha acuito questa situazione. Vanoli aveva chiesto espressamente alla società un attaccante che potesse sostituire il suo capitano, oramai infortunato dal 5 ottobre. Le parole del tecnico nella conferenza di presentazione della gara con il Genoa, sotto questo profilo, sono, però, di tutt'altro tenore: "Dicevo che sognavo che all’ultimo momento ci potesse essere l’opportunità di arrivare ad un giocatore importante. Non volevo uno che venisse a fare numero. Penso di avere due attaccanti forti. Sono convinto, e lo ha dimostrato, che Adams si sia espresso meglio con un giocatore vicino a lui, ma spesso nella carriera ha fatto la prima punta del 4-3-3. Poi abbiamo anche Tonny. Non è l’ultimo arrivato. Quando io parlavo del sostituto di Duvan, intendevo dire che non si poteva sostituirlo con un giocatore normale, ma con uno di spessore". In attacco, però, è comunque arrivato un rinforzo che Vanoli ha definito "una bella sorpresa". Si tratta di Amine Salama, esterno offensivo proveniente dal Reims: “Non è stato preso per sostituire Zapata. Quello che sta succedendo non mi piace tanto. E’ un ragazzo giovane, sicuramente lo conosco poco, ma me ne ha parlato bene il direttore".
Vanoli: "La società ha lavorato bene"
—I nuovi arrivati sono stati accolti favorevolmente dal tecnico: "Ho avuto la possibilità di parlare con loro singolarmente e collettivamente. Più velocemente capiscono le mie idee e meglio è. Elmas ha vinto un campionato. Cristiano è stato con me all'Inter e ha fatto finali alla Fiorentina. Casadei è giovane, ho avuto la fortuna di conoscerlo per nella Primavera dell'Inter, ha avuto un'esperienza importante in Inghilterra e l'ho visto maturato sotto tutti i punti di vista". C'è da continuare il buon lavoro fatto fin qui. Una stagione, che sembrava potesse continuare con grande affanno, è stata raddrizzata. Adesso i nuovi sono chiamati a lavorare per il Toro. Il mister piano piano li inserirerà, ma le prime sensazioni paiono essere molto buone, soprattutto perché sembrano essere funzionali al nuovo sistema di gioco: "Sono giocatori duttili. Cristiano con me all’Inter faceva il quinto e lo ha fatto molto bene. Ha giocato anche in una difesa a quattro e può ricoprire questi due ruoli. Casadei, per me, può giocare molto bene in un centrocampo a due ma ha anche grandi tempi di inserimento e ha potenzialità per fare dei gol. Sicuramente penso che, oggi, possiamo avere un centrocampo a tre con un po’ più di gamba. Questo era quello che un po’ ci mancava. Elmas è inutile che io lo presenti, avete visto cosa ha fatto a Napoli. La sua intelligenza tattica può ricoprire diversi ruoli in attacco".
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