E' scomparso oggi, mercoledì 8 marzo, all'età di 81 anni, Gianmarco Calleri, ex Presidente del Torino per 3 anni nel corso degli anni '90. In precedenza presidente della Lazio, Calleri diventò patron del club granata nel 1994, quando acquisì la società, che non viveva in ottime condizioni economiche, da Roberto Goveani per 26 miliardi di lire. Nel giorno della sua presentazione, queste furono le sue parole: "Non prometto nulla, ma l'unica cosa per cui mi impegno è quella di portare il Torino ad una situazione economico-finanziaria di tutto rispetto e che la società possa vivere nel tempo senza i problemi degli ultimi anni". La sua presidenza durò fino al 1997, quando cedette il Toro per 25 miliardi di lire all'imprenditore Massimo Vidulich.
Ex Toro
Calleri al Torino: dall’acquisto del club alla retrocessione in Serie B
Calleri-Torino, i risultati sul campo e le contestazioni dei tifosi
—A livello di risultati, nella stagione 1994/1995 il Torino chiuse al 10° posto nel campionato di Serie A, mentre nell'annata successiva, a causa dei soli 29 punti conquistati, terminò al 16° posto, andando incontro alla retrocessione in Serie B, la terza nella storia del club. Infine, nel 1996/1997, il suo Toro chiuse al 9° posto nella serie cadetta. Alla sua gestione, che fu tanto contestata dai tifosi, vanno ascritti la definitiva chiusura del Filadelfia e la cessione di tanti talenti provenienti dalle giovanili, come, per esempio, Christian Vieri.
Calleri, una vita legata al calcio
—La vita di Gianmarco Calleri fu strettamente legata al mondo del calcio. Egli, infatti, dopo una carriera da calciatore nella quale ha giocato anche nelle giovanili della Lazio, ne è diventato presidente dal 1986 al 1992, un periodo nel quale fu in grado di risanare il club ed acquisire i terreni sui quali oggi sorge in centro sportivo di Formello. Successivamente fu anche presidente del Bellinzona dal 1998 al 2001, mentre nel 2003 provò poi ad acquisire il Genoa, ma non ci riuscì. Un anno dopo si ritirò lasciando le sue attività principali al figlio Riccardo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA