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Cambia l’allenatore, ma non i risultati

Edoardo Blandino

di Edoardo Blandino

L’esperienza non insegna in casa granata. Dopo quanto successo con Zaccheroni, Novellino e De Biasi riecco sentire le solite parole: “Confermiamo...

di Edoardo Blandino

"L’esperienza non insegna in casa granata. Dopo quanto successo con Zaccheroni, Novellino e De Biasi riecco sentire le solite parole: “Confermiamo l’allenatore”. Non è bastata la batosta incassata in terra orobica per mettere fine alla parentesi del Novellino-bis sulla panchina granata. Non ancora, per lo meno. Ma non è chiaro quanto questa tregua armata durerà. Intanto la società conferma ufficialmente la fiducia al mister. Fiducia incondizionata dunque? Non proprio. Molto dipenderà infatti dalla prossima gara interna contro la Sampdoria. Se dovesse andare male anche contro i blucerchiati, allora la dirigenza ringrazierà l’allenatore per il lavoro svolto e gli augurerà un in bocca al lupo per il proseguo della sua carriera, mentre sul campo di allenamento ci sarà qualcun altro al suo posto.

"Insomma, andremo incontro ad un altro cambio di panchina. Ma chi? I nomi più insistenti che circolano sono tre: un tecnico nuovo (Papadopulo), una vecchia conoscenza (Camolese) e una soluzione casalinga (Scienza o Asta sotto la supervisione di Pigino). Molti tifosi, che già chiedono la testa di Novellino da qualche tempo, si domandano perché aspettare ancora un altro turno, visto che la sosta per la Nazionale fra due settimane sembra fatta apposta per permettere ad un eventuale nuovo mister di calarsi nella realtà granata.

"L’allenatore di Montemarano è stato (ri)chiamato da Cairo per imprimere un cambio di rotta alla squadra dopo i risultati non esaltanti di inizio stagione. Ed in effetti qualche lieve miglioramento c’è stato. Tuttavia non è avvenuto quel cambiamento auspicato dalla dirigenza. A livello di risultati e di media punti non c’è molta differenza. Ciò che salta all’occhio immediatamente è il tipo di gioco. Con Novellino si prendono meno gol (1.38 a partita), ma si segna anche meno (0.76). De Biasi predicava un tipo di gioco più spregiudicato, non a caso aveva iniziato la stagione con un 4-3-3. Con il tecnico della promozione la squadra è andata a rete 15 volte in 15 fare (1 gol a partita), però allo stesso modo ha subito anche di più (1.6). In ogni caso, però, la squadra è rimasta sempre nelle retrovie, senza mai riuscire a rialzarsi.