Mancano ormai due giorni a Torino-Pro Vercelli, esordio della nuova squadra plasmata da Sinisa Mihajlovic pronta ad iniziar la stagione, sebbene manchi ancora qualche tassello. Per capire come si avvicinano le due squadre all'appuntamento abbiamo contattato Giancarlo Camolese, tecnico con un passato sia tra i Leoni sia tra i granata. Ecco le sue parole:
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Camolese: “Toro, occhio alle insidie di Longo. Belotti ha grandi obiettivi”
Torino-Pro Vercelli, due squadre che haallenato e che hanno segnato due fasi della sua carriera. Che ricordo ha delle due piazze?
Non le posso paragonare, non sarebbe giusto: la Pro è stata delusione, ho passato lì solo una decina di giornate e le cose non sono andate bene. Peccato.
Passando alla partita di sabato: il Torino parte ovviamente favorito, non foss'altro per questione di categoria. Quali sono le insidie principali per i granata?
Le insidie sono la condizione non ottimale, molto dipenderà da come i due allenatori hanno preparato fisicamente i propri giocatori. Nella Pro c'è un tecnico bravissimo, Longo, che conosce bene il Torino e l'ambiente che andrà ad affrontare. Per tecnica e qualità i granata sono certamente favoriti, ma non dimentichiamo che la Coppa Italia a volte presenta delle sorprese - come l'ultima edizione dimostra. Dalla parte dei bianchi ci sono tanti stimoli, come stupire nella competizione e affrontare una squadra di livello. La Coppa Italia per il Toro e per tutti diventa però sempre più importante, dà l'accesso all'Europa, tutti ci tengono a fare bella figura.
Ha seguito l'evolversi del nuovo Toro di Mihajlovic? Che idea si è fatto della squadra che sta nascendo?
C'è un nuovo allenatore, bisogna dare tempo che possa portare avanti le sue idee. E' un allenatore che può far bene. Sta nascendo una nuova proposta di gioco, deve avere tempo anche sul mercato, aspettando i giocatori adatti. E' un passaggio di consegne tra quanto di buono è stato fatto da Ventura e quanto di buono Mihajlovic proverà ad aggiungere: certamente per il Torino si aprono nuove strade.
Ha allenato uno dei maggiori bomber della storia granata, Marco Ferrante. In molti sognano che Belotti possa essere un suo erede. Quali sono le prospettive per la stagione del Gallo? Può puntare anche ad un titolo marcatori?
Belotti è uno degli attaccanti italiani più interessanti, si è inserito bene nell'ambiente, ha qualità e margini di miglioramento. Gli stimoli non gli mancheranno, per la tradizione che ha il Toro: io dico sempre che ci sono maglie che pesano più di altre, quella dell'attaccante in granata è una di queste. Lui è giovane e ha voglia di arrivare, ha tanti traguardi sia di squadra sia personali da raggiungere.
Infine, una battuta sul già citato Longo: oggi alla Pro, ma il sogno neanche troppo remoto è quello di arrivare un giorno a Torino...
Per lui quello al calcio professionistico è un passaggio importante. Il calcio giovanile ha altre altre prospettive, qui c'è un calcio che vuole risultati. È maturo, è arrivato al tempo giusto. Dovrà essere sostenuto dalla società, deve avere i giocatori che desidera, importanti e necessari per lui e la sua idea di gioco. Ha una grande occasione: è entrato in un club sano e serio, ha fatto la scelta giusta.
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