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Cairo: “Salviamo il merito sportivo, non ha senso giocare a tutti i costi”

Cairo: “Salviamo il merito sportivo, non ha senso giocare a tutti i costi” - immagine 1

Il presidente prova a dettare la linea per andare avanti con il campionato: il modello è la Premier

Redazione Toro News

In una lunga intervista sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, Urbano Cairo è tornato a parlare della situazione contagi in Serie A: “Il campionato è un bene prezioso per tutti e deve andare avanti secondo il calendario stabilito, ma esistono momenti delicati come questo in cui deve prevalere il buonsenso. Bisogna rispettare anche il merito sportivo: se c’è un numero troppo elevato di positivi non ha senso giocare a tutti i costi”.

MODELLO PREMIER - Come già avvenuto ieri, il presidente granata ha criticato il nuovo protocollo indicando il modello Premier League: “Loro non hanno mai preso in considerazione l’impiego di ragazzi della Primavera senza alcuna presenza nel campionato maggiore, ma le istituzioni hanno provato a salvaguardare sia il proseguimento dela stagione sia i valori del campo. Pur dovendo giocare ben più partite di noi tra Fa Cup e Coppa di Lega. Hanno semplicemente evitato di giocare quando non c’erano le condizioni per farlo… È emblematico l’esempio del Boxing Day, noi eravamo fermi e loro hanno giocato. Sono convinto che Boxing Day e turni successi vadano fatti anche in Italia”.

I RECUPERIAl presidente è stato quindi chiesto quando si potrebbero piazzare gli eventuali recuperi: “Se riescono a trovarli in Inghilterra nonostante i molti più impegni, perché non dovremmo trovarle anche noi? Bisogna solo uscire dalla confusione con regole chiare e precise che tutelino sia chi è in condizione di giocare sia chi non può farlo. Le Asl? hanno un potere derivante dall’attività che svolgono per il servizio sanitario nazionale delle singole regioni. È dato loro per legge. Poi, sicuramente, ci dovrebbe essere uniformità di giudizi e comportamenti, senza trascurare il tema della salute pubblica, soprattutto quando ci sono ondate particolarmente contagiose come questa”.

LE ASL - Come risolvere, quindi? “Facendo intervenire preventivamente la Lega. Nei casi in cui si hanno troppe positività, non devi farti scavalcare dalla Asl di turno, ma devi decidere tu stesso di fermarti, in quanto istituzione calcistica e in base a delle norme ragionevoli che adesso dobbiamo darci. Che partita è quella in cui vedi alcuni ragazzini della Primavera confrontarsi con dei professionisti? Giocare a tutti i costi, arrivando addirittura ad attingere a dei giocatori classe 2003, è davvero una estremizzazione esagerata. Oggi è prevista un’assemblea di Lega per evitare di prendere strade sbagliate. Non critico assolutamente la Lega perché cerca di fare le cose per bene, ma in questo caso si può fare decisamente meglio: siamo in tempo e ci sono margini per agire e per gli eventuali recuperi”.

CONCLUDERE IL CAMPIONATO - Il presidente non vuole nemmeno considerare il rischio che il campionato non venga portato a termine: “Abbiamo portato a compimento la stagione 2019-20 che era ben più complessa: allora non conoscevamo la pandemia, ora sappiamo il nemico che abbiamo davanti e abbiamo l’arma potente dei vaccini. Con fatica e impegno questa stagione si può gestire, ma senza fughe in avanti. Pur non sottovalutando i pericoli e la diffusione del contagio. L’obiettivo più importante è proseguire in maniera trasparente e senza alterare il merito sportivo”.

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