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"Non so quando potrà tornare". Così Sinisa Mihajlovic domenica scorsa, alla vigilia di Fiorentina-Torino, parlando di Carlão, il centrale mancino giunto a Torino da Cipro a gennaio. In effetti quanto successo pochi giorni prima non era benaugurante. Ospite alla cena dei Toro Club Druento ed Alpignano, il brasiliano aveva subito un colpo al gomito - lo stesso che aveva subito la distorsione nel mese di gennaio - da parte di un tifoso. Quella che voleva essere una pacca amichevole è diventata uno spavento, perchè il brasiliano è tornato in Sisport il giorno dopo dolorante. Non ci voleva credere nemmeno lui e quasi si vergognava a confessarlo allo staff granata, ma quella bottarella ha fatto capire a tutti che il gomito ancora non era a posto, non certo in grado di poter giocare in uno sport da contatto quale il calcio.
"Tuttavia si è trattato di uno spavento e nulla più. Carlao non si è perso d'animo ed ha ripreso a lavorare - con al braccio un vistoso tutore al gomito - con determinazione, tra palestra e fisioterapia, per poter mettersi definitivamente alle spalle quel problema. In questa settimana è tornato a lavorare sul campo, con una tabella specifica di lavoro atletico personalizzato. In Sisport è stato visto lavorare sui cambi di direzione in velocità, e si sa che quando si lavora sulla brillantezza vuol dire che il recupero è nella fase finale. Non solo: lo staff tecnico granata lo ha anche coinvolto in esercitazioni tattiche riservate in particolar modo alla difesa, sul giro palla e sulla prima costruzione. In questo, Carlao - pur mancino - è stato coinvolto nella posizione di centrale destro, al fianco di Leandro Castan.
Il lavoro del brasiliano in questi giorni è stato duro e proficuo, fino alla giornata di ieri, che lo ha visto lavorare in parte col gruppo. Il desiderio è quello di convincere Mihajlovic a convocarlo per la partita contro il Palermo. Se le giornate di oggi e domani suggeriranno maggior prudenza, il mirino si sposterà su Lazio-Torino del prossimo 13 marzo. Perchè l'obiettivo è smarcarsi dall'etichetta di "oggetto misterioso" che gli viene affibbiata.
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