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Catania: attacco stellare

Redazione Toro News

di Andrea Rosselli

 

A Catania nessuno osava pronunciare la parola crisi, ma è fuori dubbio che una mancata vittoria contro la Ternana, sommata alle due poco convincenti uscite delle settimane...

di Andrea Rosselli

A Catania nessuno osava pronunciare la parola crisi, ma è fuori dubbio che una mancata vittoria contro la Ternana, sommata alle due poco convincenti uscite delle settimane precedenti contro Bologna (sconfitta per 2-1) e Triestina (pari interno 1-1), avrebbe potuto aprire più di una crepa nella grande fiducia che la squadra di Marino aveva costruito dopo il successo di inizio febbraio a Bergamo, risultato che proiettò la squadra etnea al primo posto in classifica.La risposta è stata convincente: successo per 3-1 e conferma del secondo posto in classifica, ancora a meno due dagli orobici, ma anche (ed è ciò che più conta) a più cinque sul Mantova: la promozione diretta è dunque sempre più a portata di mano, anche se il momento non è dei più brillanti. Le difficoltà riguardano soprattutto la difesa, che ultimamente tende a concedere qualcosa di troppo, ma per contro il “trio delle meraviglie” là davanti continua a far stropicciare gli occhi ai tifosi. Grazie agli spesso inarrestabili De Zerbi, Spinesi e Mascara, il Catania vanta infatti il miglior attacco della Serie B con la bellezza di 53 gol realizzati, andando a segno ininterrottamente da 8 incontri, durante i quali ha subito altrettante reti mettendone però a segno ben 16 (dunque una media di due a partita).La squadra di Marino può dunque guardare con estrema fiducia al futuro, anche e soprattutto in virtù di un calendario che non può essere certo definito irresistibile: dopo la sfida di venerdì sera col Toro, gli etnei sono infatti attesi esclusivamente da avversarie di medio-bassa classifica quali Rimini, Verona, Pescara ed Albinoleffe (in casa) e Cremonese, Modena e Catanzaro (fuori). Ma considerando la mentalità vincente che mister Marino ha saputo dare ai suoi, questa consapevolezza non consegnerà certo al Toro un avversario più docile.

Andrea Rosselli