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C’è un momento per parlare, e uno…

Redazione Toro News

di Alessandro Salvatico

Grazie di tutto (più o meno), ma adesso, per cortesia, non ci disturbate.
Cari Gianni e Walter, chi si è adoperato per il bene del Torino merita...

"di Alessandro Salvatico

"Grazie di tutto (più o meno), ma adesso, per cortesia, non ci disturbate.Cari Gianni e Walter, chi si è adoperato per il bene del Torino merita comunque una stretta di mano, e magari anche qualcosa in più nel caso di chi ha è riuscito a coniugare i risultati all’impegno; come nel caso di De Biasi, che ha centrato tre volte l’obiettivo in granata, meno in quello di Novellino, per il quale ci sono solo due fallimenti su due tentativi, peraltro gli unici -o quasi- in carriera.Ma se gli errori compiuti quando sedevano sulla panchina dell’Olimpico sono stati compiuti tutti, senza ombra di dubbio, in buona fede, altrettanto non si può dire per quelli delle ultime 48 ore.

"Errori nelle parole. Anzi: errori nel parlare.Credo che chi è ancora -lautamente- stipendiato da un’azienda non dovrebbe permettersi di inviare a mezzo stampa le sue considerazioni in merito all’operato dell’azienda stessa grazie alla quale campa. Quel che intende fare in seguito, ossia una volta esauritosi il vincolo contrattuale, dipende dalla signorilità del singolo; ma, a mio parere, quando c’è un contratto in essere e un bonifico al mese, ci sono delle regole che dovrebbero impedire certi comportamenti, regole che esulano dalla propensione del soggetto ad esternare.

"Hanno esternato sia De Biasi che Novellino, tra ieri e ieri l’altro. Il primo allenatore della stagione granata, portatore dei primi 12 punti alla causa, sottolinea come non sia “cambiata la situazione” tra la sua gestione e quella di chi gli è succeduto. Vero. Anzi, se il bottino è identico, personalmente ritengo sia peggiorata la qualità del gioco, mentre statisticamente è peggiorata la classifica, nonostante giocatori in più (per il mercato e per il recupero di elementi quali Sereni, Rosina e Abate) e a fronte di molti errori arbitrali in meno rispetto a quelli che hanno sottratto parecchio nella prima parte del campionato. Ma il Torino di GdB era comunque ai margini della zona-retrocessione: non propriamente l’obiettivo stagionale.

"Ma WaN, che pure non aveva dedicato mezza parola a chi era venuto prima di lui, recupera rivolgendo poi auguri che io credo essere sinceri; auguri a Camolese, in bocca al lupo a Foschi che l’ha protetto e a Cairo che gli ha concesso una seconda chance. Signorile, nell’ultima parte del suo commiato. GdB, invece, perde punti nel puntare il dito contro la proprietà. “Quando un presidente, in quattro anni, cambia cinque direttori sportivi e quattro allenatori… Mai vista al mondo, una cosa così”. Proprio “al mondo” magari no, già solo a Palermo le hanno viste e riviste, cose del genere; ma la critica del tecnico veneto può essere condivisa, nell’oggetto.Ma non nella forma e soprattutto nei tempi: ripeto, non deve essere lui, tuttora stipendiato, a portare attacchi del genere.

"E né lui, né il suo successore poi predecessore poi successore (Monzon) dovrebbero parlare di Toro ora, se davvero del Toro vogliono il bene. Qualunque cosa abbiano voglia di dire.Ora, sulla panchina del via-vai, siede un uomo umile, che in diversi momenti critici per i granata si è rifiutato di rilasciarmi dichiarazioni: prima di Livorno-Torino dello scorso anno, ad esempio, e poi quando il suo nome circolava al momento dell’esonero di De Biasi e di quello di Novellino. “Non mi sembra giusto parlare ora”, mi diceva. Sei paroline di silenzio da recapitare a Sarmede e Perugia.