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Cerci, un rigore che brucia il sogno europeo!

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L'editoriale di Gino Strippoli / Il Toro sfiora l'impresa ma è stata una grande stagione!
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Brucia, oh si se brucia, perdere il treno per l'Europa in maniera cosi rocambolesca all'ultimo minuto per un grave errore! Brucia soprattutto dopo aver visto che il risultato era a portata di mano, o meglio di piede, o meglio ancora di undici metri.  Undici che è anche il numero che porta sulla maglia il rigorista granata che ha sbagliato l'esecuzione ovvero Alessio Cerci. E dire che il ragazzo ha giocato contro la Fiorentina una partita gagliarda, senza mai risparmiarsi, battendosi e sbattendosi  su tutto il fronte d'attacco da solo. Insomma, ha giocato una superpartita ma non è bastato.

Una partita che poteva essere preda dei granata ed invece sarà ricordata come una partita bella, si, con tanti capovolgimenti di fronte, giocata a viso aperto e a campo aperto, con tanti spazi per tutti, ma anche come il match della recriminazione.  I viola non hanno giocato con il coltello tra i denti, ma hanno giocato come doveva essere nella lealtà del gioco e hanno anche lasciato giocare lasciando ampi spazi di manovra ai granata, ecco perché questo pareggio brucia sotto tutti i punti di vista.

Nel primo tempo l'attacco granata  si è concentrato sulle iniziative del bravo Alessio, con un Meggiorini nullo del tutto. Con l'inserimento di Larrondo e di Barreto il Toro è riuscito a riprendersi la partita e a portarla quasi alla vittoria. Già …quasi… di rigore….

La squadra nel suo complesso è tutta da elogiare per l'impegno profuso per tutti i 94 minuti giocati, oltre che per tutta questa splendida stagione conclusa a 57 punti e al 7° posto in classifica. Il sogno UEFA  è svanito, ma è rimasto un grande gioco di squadra ed un gruppo forte e compatto. 

Sono tutti da celebrare con una sottolineatura in più per super Padelli, portiere saracinesca, che il sottoscritto ha sempre difeso sin dalla prima giornata di campionato contro  lo scetticismo generale. La sua prova contro la Fiorentina è stata maiuscola.

Adesso bisognerà togliersi in fretta  l'amarezza per il miraggio svanito per un non nulla e pensare al prossimo campionato e al calciomercato.  Immobile  , Cerci.. rimarranno?  Di certo le strategie granata cambiano rispetto ad una prospettiva che poteva essere di respiro internazionale. Questo Toro non può però perdere di colpo i due attaccanti che lo hanno portato così in alto. Se l'impresa è stata sfiorata, l'impresa deve riuscire il prossimo anno! D'altronde lo stesso Ventura ha sempre dichiarato che bisogna migliorare di anno in anno, per cui nella prossima stagione l'obiettivo non può che essere l'accesso all'Europa. 

Tornando alla partita contro la  Fiorentina va detto che Cerci ha disputato una grande partita, sino al 93° minuto, ma c'è da fare una riflessione sul ragazzo  che andrà in Brasile e vuole andare a giocare in una squadra da Champions League: ieri ha calciato e bruciato dal dischetto del rigore i sogni dei tifosi granata  e di una squadra. Sbagliare ci può anche stare, ma ci sta che il ragazzo con spirito e orgoglio rimanga in granata e respinga qualsiasi offerta che gli venga proposta per portare il Toro sempre più in alto. Se andasse via  sarebbe per sempre ricordato come il calciatore che ha sbagliato il rigore decisivo. I giocatori, volenti o nolenti, sono sempre ricordati per gol decisivi in partite importanti e nei minuti decisivi. Ad esempio Fortunato Torrisi nel derby del 3 a 2 o Aldo Serena  in un altro derby. Ecco perché Alessio Cerci deve rimanere in granata. A Torino è un idolo ed è un campione che ha, però, sbagliato un rigore decisivo; che rimanga al Toro e cerchi il riscatto in granata! Le sue lacrime a fine partita la dicono tutta sul suo dispiacere, e proprio per questo deve tramutarle in rabbia granata per la prossima stagione.

Si chiude qui una stagione meravigliosa scolpita dall'acume tattico di Giampiero Ventura e dalle scelte societarie e da un gruppo di ragazzi compatto come non mai, dalla consacrazione di Cerci, l'ala più forte del  campionato, dall'esplosione di Ciro Immobile, supercannoniere,  dalle sorprese Maksimovic e Padelli, dall'esperienza di Moretti e Bovo, dalla grinta di Glik, dalla consacrazione  di Darmian, dall'eleganza  e dalla tecnica di El Kaddouri, dalla compostezza in regia di Vives, dalla grinta di Kurtic e di Basha e di tutti gli altri che sono scesi in campo con il contagocce o che sono rimasti a scaldare la panchina. Questo Toro è una realtà del campionato italiano con una tifoseria che non ha eguali in Italia e in Europa!