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TURIN, ITALY - MARCH 19: Andre-Frank Zambo Anguissa of SSC Napoli clashes with Karol Linetty of Torino FC during the Serie A match between Torino FC and SSC Napoli at Stadio Olimpico di Torino on March 19, 2023 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Quando prendi 4 gol in casa è evidente che il tuo avversario è nettamente superiore a te ed in questo caso il Napoli, futuro campione d’Italia e tra le 8 squadre migliori in Europa, è stato di una superiorità devastante. Troppo netta la classe, la tecnica e l’organizzazione degli azzurri rispetto al Torino di Juric.
Al netto di ciò c’è però da riscontrare quanto davvero poco i granata hanno fatto per resistere al Napoli. Troppi gli errori con passaggi elementari sbagliati. Il primo gol nasce proprio da un passaggio in orizzontale di Singo, a poco più di due metri dell’area granata, per Linetty . Da li nascerà poi il corner e il successivo e imperioso stacco di testa di Osimhen. Pochi minuti dopo sarà Ricci a sbagliare il passaggio e a innescare Osimhen che questa volta preferisce servire Kvaratskhelia che manderà il suo tiro a giro alto. Di passaggi elementari errati per poca precisione ce ne sono stati altri per frettolosità, quasi per disfarsi di un pallone scottante.
Il grande peccato il Toro lo ha riservato a se stesso quando tra il 13° e il 23° minuto ha avuto la possibilità di infierire contro un Napoli che per 10 minuti era andato fuori rotta inspiegabilmente. In quella fase di gioco i granata potevano approfittarne ed invece la rete avversaria non si gonfierà mai, né al tiro di Vlasic da fuori area, unico tiro degno di nota dell’attaccante granata, respinto da Meret, né al tiro di Ricci con il portiere azzurro che respinge goffamente e Sanabria, che vero stoccatore non è, da due passi manda sul palo, né un minuto dopo con Vojvoda con un tiro che lambisce il palo sinistro di Meret. Tra l’altro Vlasic per ben due volte si è trovato in area con un pallone da battere a rete o almeno tentarci ed invece cosa fa? Fa un passaggio indietro ad un suo compagno con l’azione che poi si perderà. Il croato sembra il lontano giocatore visto ad inizio campionato. Sicuramente è fuori condizione ma ha perso una marea di palloni facendosi anticipare anche quando era in vantaggio sul pallone.
Ecco il Toro ha giocato bene per 10 minuti poi si è arreso completamente alla bellezza del gioco napoletano. Nulla da dire se non che questi ragazzi granata non hanno il mordente che vorrebbero i tifosi. Nel gergo più vero: mi piego ma non mi spezzo, ecco il Toro invece contro il Napoli si è spezzato, è stato troppo arrendevole. Non sono ammissibili gli errori di concentrazione visti in campo a centrocampo e i molti regali fatti ad una squadra che non ne ha bisogno, vista la sua forza.
Durante la partita l’unico ad avere una visione di gioco capace di una vera incursione è Schuurs bravo al 49’ a partire dalla sua area per arrivare dall’altra parte del campo con una bella progressione ma poco accompagnato dai suoi compagni, così com’è stata bella anche una sua sventagliata, da vero regista, da sinistra a destra a tagliare tutto il centrocampo per Singo. Anche sul quarto gol Schuurs era riuscito ad arginare Osimhen ma nessun compagno gli è venuto in aiuto a raddoppiare.
Quando una squadra è ricca di valori che possono compensare le manchevolezze tecniche e le superiorità degli avversari la stessa può almeno combattere prima di abdicare e questo non si è visto contro il Napoli dove ogni giocatore sembrava giocare per se stesso. Non c’è stata una bella compattezza di squadra, i reparti erano molto slegati tra loro. Piccolo appunto sul terzo gol e su Milinkovic-Savic, la sua è una partita da 5. Con giocatori come quelli del Napoli non si possono fare i giochetti in area tentando di dribblarli, cosa che lui ha fatto creando un bel pasticcio risolto a miracolo. Poi sul cross per il terzo gol perché rimane immobile e nonostante la sua statura non esce a prendere il pallone spiovente sul suo palo? Malissimo!
Adesso arriva una pausa per la nazionale che dovrà far riordinare un po' le idee anche a Juric e ai suoi giocatori.
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