Prende quota Paolo Vanoli per la panchina del Torino. Ma chi è l'attuale tecnico del Venezia? Classe 1972 di Varese, farà 52 anni ad agosto. Partiamo dal fondo: dal novembre 2022 è tecnico del Venezia e sta ottenendo risultati di primo piano. Nella sua prima annata da subentrato ha portato il Venezia all'ottavo posto e al primo turno dei play-off. Si è guadagnato sul campo la conferma e a due giornate dal termine del campionato 2023/2024 è terzo. Probabilmente, dovrà desistere per la promozione diretta ma potrà fare qualcosa di interessante nella post-season. Questo biennio scarso in laguna non è stato soddisfacente soltanto per i numeri, ma anche per la qualità del gioco e delle idee espresse. Per tale ragione Vanoli è stato attenzionato da parecchi club di Serie A, tra cui il Torino del direttore sportivo Davide Vagnati.
Focus
Chi è Paolo Vanoli? Cresciuto insieme a Conte. Abituato a lavorare coi giovani
La carriera insieme a Conte: "La mia qualità migliore è dire le cose in faccia"
—La carriera da capo allenatore di Vanoli è iniziata recentemente tra Spartak Mosca e appunto Venezia. Prima ha sempre legato il suo nome ad Antonio Conte: è stato assistente del tecnico pugliese tra Italia, Chelsea e Inter. Ha seguito Conte in tutto il suo percorso in azzurro, dopo che aveva già fatto parte del club Italia nelle categorie giovanili (dall'Under 17 all'Under 19). Da Conte ha appreso molto e lo ha anche confessato in una recente chiacchierata con Cronache di spogliatoio. "Lavorare con Conte è un’esperienza che trasferisco ai miei collaboratori - ha dichiarato -. Quando sono andato a lavorare con lui, ho sempre cercato di pensare a quello che pensava lui. Secondo me, se vuoi dare il massimo la tua testa deve pensare come quella del tuo allenatore. Inizialmente è stata una fatica: sia per mentalità, sia per stile di gioco. Un collaboratore deve sempre dire quello che pensa, non è facile per questioni di carattere. La mia qualità migliore è che non riesco a non dire le cose in faccia".
Il rapporto con i giovani: "Hanno bisogno di comunicare. Nel mio staff vorrei sempre uno psicologo"
—Da giocatore Vanoli è stato un laterale difensivo. Si è ritirato nel 2007 dopo 135 partite in Serie A e 5 gol. Ha anche giocato 6 gare in Champions League. Le quattro maglie che più ha vestito in carriera sono state quelle di Verona, Parma, Venezia e Fiorentina. Quando ha appeso gli scarpini al chiodo ha iniziato a lavorare con i più giovani grazie al club azzurro e proprio per questo ha un occhio di riguardo per i ragazzi di giovane età. Sempre a Cronache di spogliatoio ha aggiunto: "Essendo cresciuto come osservatore e poi come vice nelle under italiane, insomma sono nato nelle Nazionali, e ogni passaggio ha la propria interazione con i giocatori. I giovani hanno bisogno di comunicare. Ci sono degli step, ho visto l’alto livello con Conte e lì parli di campioni da gestire in modo diverso rispetto a quelli della Serie B, dove devono crescere. Ogni livello ha una gestione. Se dovessi aggiungere una figura nel mio staff, aggiungerei uno psicologo: oggi il sociale è completamente cambiato. Questi ragazzi sono fragili al giorno d’oggi rispetto a una volta e saper interagire con loro non è facile. Vorrei una persona che mi potesse aiutare a farli rendere meglio, che me li facesse capire di più".
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