03:40 min
Focus

Chi è Paolo Vanoli? Cresciuto insieme a Conte. Abituato a lavorare coi giovani

Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 
L'identikit del tecnico del Venezia che è stato accostato al Torino nelle ultime ore. Attualmente sta lottando per la promozione con i lagunari

Prende quota Paolo Vanoli per la panchina del Torino. Ma chi è l'attuale tecnico del Venezia? Classe 1972 di Varese, farà 52 anni ad agosto. Partiamo dal fondo: dal novembre 2022 è tecnico del Venezia e sta ottenendo risultati di primo piano. Nella sua prima annata da subentrato ha portato il Venezia all'ottavo posto e al primo turno dei play-off. Si è guadagnato sul campo la conferma e a due giornate dal termine del campionato 2023/2024 è terzo. Probabilmente, dovrà desistere per la promozione diretta ma potrà fare qualcosa di interessante nella post-season. Questo biennio scarso in laguna non è stato soddisfacente soltanto per i numeri, ma anche per la qualità del gioco e delle idee espresse. Per tale ragione Vanoli è stato attenzionato da parecchi club di Serie A, tra cui il Torino del direttore sportivo Davide Vagnati.

La carriera insieme a Conte: "La mia qualità migliore è dire le cose in faccia"

—  

La carriera da capo allenatore di Vanoli è iniziata recentemente tra Spartak Mosca e appunto Venezia. Prima ha sempre legato il suo nome ad Antonio Conte: è stato assistente del tecnico pugliese tra Italia, Chelsea e Inter. Ha seguito Conte in tutto il suo percorso in azzurro, dopo che aveva già fatto parte del club Italia nelle categorie giovanili (dall'Under 17 all'Under 19). Da Conte ha appreso molto e lo ha anche confessato in una recente chiacchierata con Cronache di spogliatoio. "Lavorare con Conte è un’esperienza che trasferisco ai miei collaboratori - ha dichiarato -. Quando sono andato a lavorare con lui, ho sempre cercato di pensare a quello che pensava lui. Secondo me, se vuoi dare il massimo la tua testa deve pensare come quella del tuo allenatore. Inizialmente è stata una fatica: sia per mentalità, sia per stile di gioco. Un collaboratore deve sempre dire quello che pensa, non è facile per questioni di carattere. La mia qualità migliore è che non riesco a non dire le cose in faccia". 

Il rapporto con i giovani: "Hanno bisogno di comunicare. Nel mio staff vorrei sempre uno psicologo"

—  

Da giocatore Vanoli è stato un laterale difensivo. Si è ritirato nel 2007 dopo 135 partite in Serie A e 5 gol. Ha anche giocato 6 gare in Champions League. Le quattro maglie che più ha vestito in carriera sono state quelle di Verona, Parma, Venezia e Fiorentina. Quando ha appeso gli scarpini al chiodo ha iniziato a lavorare con i più giovani grazie al club azzurro e proprio per questo ha un occhio di riguardo per i ragazzi di giovane età. Sempre a Cronache di spogliatoio ha aggiunto: "Essendo cresciuto come osservatore e poi come vice nelle under italiane, insomma sono nato nelle Nazionali, e ogni passaggio ha la propria interazione con i giocatori. I giovani hanno bisogno di comunicare. Ci sono degli step, ho visto l’alto livello con Conte e lì parli di campioni da gestire in modo diverso rispetto a quelli della Serie B, dove devono crescere. Ogni livello ha una gestione. Se dovessi aggiungere una figura nel mio staff, aggiungerei uno psicologo: oggi il sociale è completamente cambiato. Questi ragazzi sono fragili al giorno d’oggi rispetto a una volta e saper interagire con loro non è facile. Vorrei una persona che mi potesse aiutare a farli rendere meglio, che me li facesse capire di più".


Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Torino senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Toronews per scoprire tutte le news di giornata sui granata in campionato.